Robin Hood de Blasio punta alla Casa Bianca

È il 23esimo candidato dei democratici Trump: "Barzelletta, New York lo odia"

Robin Hood de Blasio punta alla Casa Bianca

New York - Il sindaco di New York Bill de Blasio entra nell'affollatissima arena dei candidati democratici alla Casa Bianca. Il numero dei membri dell'Asinello che corrono per le primarie arriva a quota 23, il più alto di sempre. Forte critico di Donald Trump, in particolare sull'immigrazione, esponente dell'ala progressista del partito, nel video con cui annuncia la sua discesa in campo, de Blasio assicura: «Trump è un bullo e io so come batterlo».

La sua candidatura è una «barzelletta», lo gela il presidente su Twitter, sottolineando che «è considerato il sindaco peggiore degli Stati Uniti. Se vi piacciono tasse elevate e criminalità è il vostro uomo. New York lo odia». In effetti, de Blasio non è particolarmente amato nella Grande Mela: solo il 24% dei newyorkesi ha di lui un'opinione favorevole, secondo l'ultimo sondaggio di Monmouth University. E una proiezione di Quinnipiac University rivela che il 76% è contrario alla sua candidatura.

Da cinque anni alla guida della City, de Blasio sta tentando da tempo di posizionarsi come leader nazionale, cercando di dimostrare che la sua agenda progressista urbana può essere un modello. Si presenta come il paladino delle famiglie lavoratrici e della classe media, rivendicando l'aumento del salario minimo a 15 dollari l'ora, il congedo per malattia pagato, l'asilo gratis e la carta d'identità per gli immigrati senza documenti.

«C'è molto denaro nel Paese, ma è nelle mani sbagliate - spiega - Correrò perché è tempo di mettere prima i lavoratori. Come presidente affronterò i ricchi, le grandi corporation e non mi fermerò finché il governo non sarà al servizio dei lavoratori». «Non è capace di gestire la città, non è capace di gestire il Paese!», è la risposta di un gruppo di manifestanti a Manhattan fuori da uno studio televisivo dove lui sta rilasciando un'intervista.

Classe 1961, padre militare di origini tedesche e madre italoamericana, de Blasio è cresciuto a Cambridge, in Massachusetts e ha studiato alla New York University. Sposato con l'afroamericana Chirlane McCray, ha due figli, Dante e Chiara. La sua strada verso la Casa Bianca è decisamente in salita: nessun sindaco in carica è stato sinora eletto presidente, deve recuperare terreno nella raccolta fondi e colmare le lacune apparentemente insormontabili nei sondaggi.

Per farlo è già volato in Iowa, il primo stato dove si tengono le primarie, e nel fine settimana andrà in South Carolina. Tra i 22 avversari dem, de Blasio deve affrontare alcuni pezzi grossi del partito, considerati già i front runner di Usa 2020, come l'ex vice presidente Joe Biden e il senatore socialdemocratico del Vermont Bernie Sanders. Poi ci sono la senatrice del Massachusetts Elizabeth Warren, quella della California Kamala Harris, l'ex segretario all'Edilizia di Obama Julian Castro, il senatore del New Jersey Cory Booker. E i due astri nascenti Beto O'Rourke e Pete Buttigieg. Il primo è l'ex sindaco di El Paso, in Texas, famoso per aver perso a novembre la sfida con Ted Cruz per il seggio in Senato.

I suoi comizi, tra cui quello in concomitanza con Trump nella sua città alla frontiera con il Messico, attirano sempre migliaia di persone. Il secondo è il sindaco 37enne di South Bend, in Indiana, che punta a diventare il primo presidente americano apertamente gay.

L'esordio ufficiale dello squadrone dem sarà ai dibattiti in programma il 26 e 27 giugno a Miami, dove de Blasio rischia addirittura di non partecipare visto che sul palco saliranno solo coloro che avranno ottenuto almeno l'1% in tre sondaggi da inizio anno.

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