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Rom, Buonanno lancia l'esercito del sindaco: "Manganello per chi sgarra"

Il leghista: "Il mondo senza rom sarebbe un mondo migliore, saremmo tutti più tranquilli". E tuona: "Sono la feccia della società"

Rom, Buonanno lancia l'esercito del sindaco: "Manganello per chi sgarra"

"Il mondo senza rom sarebbe un mondo migliore, saremmo tutti più tranquilli". Ai microfoni della Zanzara su Radio 24, Gianluca Buonanno torna a gambatesa sulla polemica che la scorsa settimana ha travolto Matteo Salvini per aver detto che vorrebbe "radere al suolo" tutti i campi nomadi. L'europarlamentare leghista, che è anche primo cittadino di Borgosesia, rilancia e annuncia di voler formare "l'esercito del Sindaco, con volontari armati di manganello". "Se uno sgarra - avverte - è pronto il manganello". "Metterei la firma per Italia libera dai rom", aggiunge ancora ai microfoni l'esponente del Carroccio spiegando che, nonostante le forze dell’ordine facciano ancora difficoltà a tener sotto controllo la situazione, "la gente vuole sicurezza".

Durante la puntata della Zanzara, Buonanno non ha parlato soltanto di rom ma si è soffermato anche sulle recenti polemiche legate alla sentenza della Corte di Strasburgo sugli scontri alla scuola Diaz durante il G8 di Genova. L'esponente leghista ci tiene subito a chiarire che difendo la polizia, anche sull’irruzione alla Diaz. "Hanno fatto bene a fare l’irruzione - tuona - non si sapeva cosa ci fosse dentro, le manganellate, se le hanno date, ci sarà stato un motivo. Avranno fatto - dice dei feriti - cose che non dovevano fare. Non erano tutti dei santi. I centri sociali e i No Tav sono come i rom: la feccia della società, tirano pietre e bombe carta". E ancora: "Non credo che nessun poliziotto si metta ad aggredire uno tranquillo che dorme e gli tira delle stangate. Io non ci credo".

In chiusura di trasmissione, infine, Buonanno fa pure una "dedica" anche per Carlo Giuliani: "Le scuse non si devono dare. Siamo riusciti a dedicare una sala in Parlamento a questa persona, Giuliani. È il padre che si deve scusare per quello che ha fatto il figlio.

Io mio figlio - dice a proposito del giovane morto nel corso degli scontri - non lo avrei fatto uscire di casa fino alla maggiore età".

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