Roma - In Campidoglio, l'operazione pulizia non è finita. Perché, per controbilanciare le provocate dimissioni e le fughe impreviste, la sindaca Virginia Raggi si trova ora di fronte alla necessità di dare altri segnali di cambiamento. E ieri ha annunciato che le nuove nomine saranno condivise con i consiglieri comunali di maggioranza perché «lavorare insieme è vincente».
Ma dopo l'uscita di scena del capo di gabinetto Carla Raineri e del super assessore Marcello Minenna, ora rischiano altri membri della giunta e dello staff, un po' per tacitare le polemiche sullo spirito perduto del M5s al Comune, un po' per riallacciare i rapporti con il minidirettorio romano e il vertice nazionale.
I rumors dicono che la prima a rischio è Paola Muraro, assessore all'Ambiente finita al centro delle polemiche per le ricche consulenze con l'Ama in 12 anni, a rischio di finire indagata dalla Procura di Roma nell'inchiesta sul trattamento dei rifiuti è chiamata lunedì in audizione , insieme alla Raggi dalla Commissione parlamentare sulle Ecomafie.
Poi c'è l'assessore alla Mobilità Meleo, accusata prima delle dimissioni dai due dirigenti Atac Marco Rettighieri e Armando Bradolese, di «indebite ingerenze» nelle scelte dell'azienda. Una «intromissione» che avrebbe proprio alla base l'addio dei due tecnici. Inevitabile che ora la Raggi debba fare chiarezza sulla vicenda e, se ci saranno dei riscontri, prendere provvedimenti radicali.
Non è finita perché anche lo staff della sindaca, il cosiddetto «raggio magico» che sembrava uscire vincente dallo scontro con la Raineri e Minenna, ora sembra a rischio almeno di ridimensionamento.
A cominciare dal vicecapo di gabinetto Raffaele Marra, inviso a molti grillini per aver collaborato con esponenti di destra come Alemanno e la Polverini, pare vero artefice del piccolo golpe che ha fatto saltare capo di gabinetto e superassessore. All'inizio della prossima settimana potrebbe essere depotenziato e destinato a un altro ruolo nello staff della sindaca grillina. Pensare che, all'inizio, la Raggi avrebbe voluto Marra capo di gabinetto, ma pare che lo stesso Beppe Grillo si oppose. E ora che è saltata la Raineri forse lui pensava di poter prendere il suo posto. Invece domani o martedì, con la nomina del nuovo capo di gabinetto e del neo assessore al Bilancio, e anche di un assessore alle Partecipate, potrebbe arrivare anche il taglio allo stipendio di Salvatore Romeo, capo della segreteria politica della sindaca e altro fedelissimo di Raggi molto vicino a Marra.
Lui stesso ha anticipato che c'è stato un errore nella delibera che lo nominava, un errore come nel caso della Raineri ma con conseguenze ben diverse.Così la Raggi può sperare di chiudere le ostilità con i dirigenti e suo stesso M5S e correggere l'immagine macchiata della squadra che solo tre mesi fa ha chiamato al suo fianco.
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