Cronaca locale

Roma, brucia palazzo: un morto e 17 feriti. Le fiamme da un macchinario del cantiere

Un uomo ucciso dal fumo. Giallo sull'edificio in ristrutturazione

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Un boato in strada, poi le fiamme e diverse esplosioni fortissime. È partito così l'incendio che ieri ha distrutto un palazzo di otto piani a Colli Aniene, alla periferia est di Roma, trasformando in tragedia una giornata di festa. Il bilancio è pesantissimo: un morto, diciassette persone ferite di cui tre ustionate in modo grave e una decina di intossicati. Trenta residenti sono stati portati in salvo dai vigli del fuoco, mentre un centinaio hanno dovuto lasciare le proprie case. In un primo momento si è pensato che l'incendio fosse partito da un'auto Gpl parcheggiata sotto l'edificio, dove si stanno svolgendo dei lavori di ristrutturazione per realizzare il cappotto termico grazie al 110%. Le fiamme della vettura avrebbero innescato l'esplosione di alcune bombole di acetilene presenti nel cantiere e avrebbero raggiunto le impalcature. Ma poi, con il passare delle ore, questa ipotesi è stata accantonata. Sembra più probabile invece che il rogo si sia sprigionato al secondo piano da un macchinario o dai materiali dei pannelli solari e abbia poi investito i teloni tesi tra le impalcature. Da lì si sarebbe propagato, interessando sette degli otto piani dell'edificio. L'incendio ha fatto alzare una densa colonna di fumo visibile da molti quartieri della capitale. Diverse squadre di pompieri hanno portato in salvo le persone, molte con complicazioni respiratorie. Purtroppo un uomo di 80 anni, Antonio D'Amato, originario di Velletri, è morto per le scale da dove stava cercando di mettersi in salvo. I soccorritori lo hanno trovato ai piani alti, ucciso dal fumo. Il cadavere presentava diverse ustioni che hanno reso difficile l'identificazione. Chi è riuscito a lasciare l'edificio in autonomia si è riversato in strada, in preda al panico. Altre persone, rimaste intrappolate, chiedevano aiuto dalle finestre: «Fateci uscire». Da fuori la gente urlava: «Correte, uscite da lì». Un ragazzino di 16 anni, arrivato a casa al momento delle esplosioni, ha raccontato di aver visto uscire la mamma sulle proprie gambe, ma in stato di choc e tutta ustionata. La donna ora è ricoverata all'ospedale Sant'Eugenio, dove sono stati portati anche gli altri feriti, di cui tre in codice rosso. «Abbiamo sentito diverse esplosioni e siamo scesi di corsa in strada», hanno raccontato alcuni residenti. «Un boato, le fiamme e poi l'inferno», aggiungono altri. Per diverse ore, mentre l'incendio non era stato ancora domato, si è temuto che il bilancio si potesse aggravare. La paura è passata solo quando i vigili del fuoco hanno ultimato le verifiche in ogni appartamento, sfondando le porte per verificare che all'interno non ci fosse nessuno. La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta per chiarire le cause del rogo, il pm di turno ha fatto un sopralluogo e adesso aspetta la relazione dei vigili del fuoco. Il presidente del IV municipio, Massimiliano Umberti, ha fatto allestire una tendopoli per chi è rimasto senza casa. Tre palazzine dello stabile sono state dichiarate inagibili e le persone saranno ospitate in due palestre allestite per questo fine settimana. Da domani saranno disponibili posti in hotel. È scattata una gara di solidarietà tra i cittadini che si informano su come possono rendersi utili, offrendosi di portare coperte, vestiti e pasti caldi.

Il sindaco Roberto Gualtieri si è «stretto al dolore della famiglia della vittima».

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