Politica

Roma brucia? La Raggi si ricandida a sindaco. Ma deve superare Rousseau e doppio mandato

L'annuncio nel giorno in cui tre autobus dell'Atac vanno a fuoco in città

Roma brucia? La Raggi si ricandida a sindaco. Ma deve superare Rousseau e doppio mandato

Mancava solo l'annuncio, affidato al suo cantastorie, l'ex capogruppo in consiglio comunale Paolo Ferrara. L'uomo che dell'eventuale mancata ricandidatura di Virginia Raggi disse: «Sarebbe come fermare Michelangelo che lavora alla Cappella Sistina», si è incaricato di scacciare questo spettro dall'animo dei romani. Tranquilli ragazzi, Virginia si ricandida per un secondo mandato. Il fedelisimo della sindaca ha rassicurato l'Urbe eterna riferendo un messaggio consegnato in videoconferenza da Virginia ai consiglieri comunali: «Non ci sto ad apparecchiare la tavola per far mangiare quelli di prima. Sono convinta che dobbiamo andare avanti». «Le sue parole sono verità», ha commentato sobrio Ferrara.

A dire la verità, gli eventuali successori alla tavola del Campidoglio si ritroverebbero con un pasto parecchio indigesto, con autobus flambè come portata principale. Ferme le opere già avviate (a partire dalla Metro C), scarsa programmazione per il futuro, partecipate in piena crisi: quella della spazzatura è impantanata in contenziosi finanziari con il Comune e in pochi anni ha cambiato un numero record di amministratori, quella dei trasporti non è ancora uscito da un concordato fallimentare. Con notevole scelta di tempo, Raggi ha dato l'annuncio nel giorno in cui sono andati in fiamme altri tre autobus del trasporto capitolino: «Sono 187 dall'inizio della gestione Raggi; 16 di questi sono stati distrutti dalle fiamme tra gennaio e agosto 2020», ha ricordato il senatore Maurizio Gasparri, concludendo che «le fiamme, come quelle delle sterpaglie mai rimosse che hanno affumicato la città, sono la perfetta metafora del suo mandato».

L'annuncio è stato preceduto dall'ennesimo via libera di facciata allo Stadio della Roma e da una serie di post che magnificavano successi talmente irrisori da apparire comici: la manutenzione di qualche tratto di strada, di aver fatto dipingere un attraversamento pedonale, di aver lanciato un'app per trovare la fontanella più vicina (funzione tra l'altro già svolta da Google Maps). Ma, soprattutto, a rendere sicura la ricandidatura era arrivato l'endorsement di Beppe Grillo, in spregio di qualunque regola del M5s, visto che la sindaca è al suo secondo mandato elettivo (dopo il primo da consigliera). Servirà un'eccezione alla regola dei due mandati, forse un voto su Rousseau. Al momento le chance sono remote: un recente sondaggio del Sole24Ore vedeva Raggi l'ultima per gradimento tra i sindaci delle grandi città, bocciata da due elettori su tre.

Il Pd romano ha salutato così l'annuncio della Raggi: «Pessima notizia».

Commenti