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Roma, Meloni e Salvini in pressing: "Basta beghe politiche"

Il leader della Lega va all'attacco: "Chi circonda Berlusconi pensa solo alle poltrone". Meloni: "Non è in programma un incontro con il Cavaliere"

Roma, Meloni e Salvini in pressing: "Basta beghe politiche"

Acque ancora agitate a Roma, con il centrodestra che fatica a ritrovare l'unità d'intenti. Forza Italia è divisa tra le due anime: quella che, in nome della ricomposizione, necessaria per poter sperare di arrivare al ballottaggio con il proprio candidato, suggerisce di far convergere tutte le forze su Giorgia Meloni (Fdi), e quella che, invece, obietta che il passo indietro degli azzurri su Guido Bertolaso comporterebbe un sacrificio troppo pesante per Berlusconi, abdicare al proprio ruolo di leader della coalizione, accettando, di fatto, l'aut-aut di Meloni e Salvini. Una situazione tuttaltro che facile da dipanare.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, torna a farsi sentire con un affondo nei confronti dell'entourage del Cavaliere: "Il problema di Berlusconi è di essere circondato da gente che pensa solo alle poltrone che se dovesse candidarsi non otterrebbe un voto neanche da sua sorella". Salvini ribadisce il proprio sostegno alla Meloni e assicura che il Carroccio va avanti per la sua strada: "Noi non aspettiamo nessuno, la prossima settimana cominciamo a raccogliere firme per lista al Comune, siamo partiti. Sono sempre aperto al dialogo, ma si va avanti". E insiste: "A me di Bertolaso e dei vice di Bertolaso non interessa zero, le beghe politiche le lasciamo ad altri".

Ai microfoni di SkyTg24, intanto, Giorgia Meloni fa sapere che un incontro con Berlusconi non è in programma: "Ho visto la notizia di un presunto incontro già fissato per oggi tra me Berlusconi e Salvini, ma io non ne ho notizia. La questione è tutta interna a Forza Italia, non legata alla linea politica. Credo sia un problema interno tra varie anime del partito, una questione di piccolo cabotaggio".

E rincara la dose: "Sarebbe un peccato che Berlusconi si facesse trascinare dalle beghe di partito".

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