Roma - A Roma passa la bancarella. Con l'estate, si sa, fioccano i provvedimenti creativi dei sindaci. E questo, messo a punto da mesi dalla giunta della grillina Raggi lo temevano tutti. Così la capitale si appresta a diventare sempre più suk d'Europa con i suoi marciapiedi costantemente occupati dai tavolini e dai camion bar piazzati strategicamente dove il turista non puo' dire di no. Signori, il panorama è questo.
Dunque l'idea di limitare i camion bar e chioschetti è durata lo spazio di una stagione. Sorgeranno in ogni dove senza troppi problemi. La giunta pentastellata ha studiato una sanatoria per oltre undicimila licenze. È, infatti, in dirittura la delibera sul commercio ambulante, la «Coia», dal nome del primo firmatario il consigliere grillino Andrea Coia. E piace a nessuno. In generale non tocca gli equilibri dell'enorme business delle bancarelle che resteranno blindati per i prossimi bandi nelle mani dei soliti noti grazie alla famigerata «anzianità». Manca una vera mappatura delle postazioni: il regolamento si limiterà a confermare quelle esistenti, che dovranno adattarsi alle nuove norme. I dem l'hanno ribattezzata la «SalvaTredicine», visto che sana gli abusi, favorisce la nota famiglia romana di ambulanti e prolunga in maniera inquietante le aperture dei mercati rionali. Che diventeranno locali all'aperto per la vendita di alcolici con annessi e connessi. Anche Forza Italia boccia senza riserve la nuova direttiva «liberista». Riferisce Davide Bordoni: «La solita delibera dei Cinque Stelle calata dall'alto, senza la minima discussione. Creerà dei seri problemi alle oltre diecimila famiglie che lavorano in questo settore strategico. Abbiamo tenuto duro e ci siamo opposti. La maggioranza dei 5 Stelle, grazie alla nostra opposizione, è rimasta inchiodata in aula dalle tre di pomeriggio fino alle 7 di mattina. Abbiamo discusso ogni singolo emendamento, ne rimangono solo 30, che verranno esaminati domani (oggi, ndr)». La crociata anti-Tredicine iniziata da Ignazio Marino? Un lontano ricordo. «Si torna all'antico», commenta l'ex assessora al Commercio Pd, Marta Leonori.
Curiosamente, mentre si dà il via libera alle bancarelle in centro, a Ostia, spiaggia preferita dai romani si usa la linea dura con i bagnanti che ogni settimana invadono il litorale. Qui lì la sindaca Virginia Raggi si è messa in testa di sfidare il magico mondo dei fautori del pranzo al sacco, a Roma si chiamano «cartocciari». Ordinanza da fiera dell'assurdo e invito neanche troppo velato ad andare al ristorante e spendere. Dunque la cosiddetta «fagottata», tanto cara alla cinematografia neorealista non sarà più consentita all'interno delle cabine. Naturalmente nessuno rispetterà un tale, assurdo divieto. Non sembrano, invece, esservi particolari divieti al consumo di un pasto in spiaggia. A condizione però di non accendere fuochi e suonare la chitarra.
Dicevamo di certe buffe ordinanze estive. Noi italiani non ci facciamo mancare niente. A Firenze il sindaco bagnerà con l'idrante le scalinate dei sagrati per evitare i bivacchi. A Varazze per tutta l'estate sono vietati i cantieri in centro. Chi deve ristrutturare ripassi a ottobre.
A Rimini, che bello, i cani possono andare in spiaggia con il padrone. Però non possono (non dovrebbero, in realtà se ne fregano tutti) fare il bagno assieme, ma devono essere recintati in un box con la ciotola dell'acqua, come al canile. Figuriamoci.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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