Roma sempre più nel guado. ​E il Pd gioca a calcio balilla

Blitz alla festa dell’Unità. Salta così l'intervento ufficiale dal palco previsto per questa sera ed evita i fischi. Poi dal Messaggero lancia l'ultimatum a Marino: "Dia un segnale!"

Roma sempre più nel guado. ​E il Pd gioca a calcio balilla

Strette di mano, selfie, rassicurazioni su fisco e pensioni. E un sondaggio su Ignazio Marino. Matteo Renzi decide un blitz alla festa dell’Unità in corso a piazza Conca D’Oro, a Roma, saltando, molto probabilmente, l’intervento ufficiale dal palco previsto per questa sera. Insomma, anticipa i tempi rendendo più informale la visita alla festa romana. E non legando la sua presenza proprio al giorno della difficile prova di Marino di formare la nuova giunta.

Dopo essersi tolto la giacca ed essere rimasto comodamente in jeans e camicia, si è anche concesso una partita a calcio balilla con Matteo Orfini. In squadra con lui ha giocato Luca Lotti, mentre con il presidente piddì è sceso in campo Luciano Nobili. Poi ha salutando e ringraziato i volontari che da 40 giorni animano la festa. E a chi incitava ad andare avanti, ha spiegato che "passettino dopo passettino" il governo farà le riforme perché solo così l’Italia tornerà a essere leader. Il segretario del Pd ha sfruttato la visita anche per fare un nuovo sondaggio sul gradimento al sindaco di Roma Marino. I militanti si sono dimostrati divisi e Renzi ha commentato: "Non riapriamo il dibattito". Altri temi affrontati le pensioni minime, le tasse e le difficoltà a trovare lavoro. Il premier ha rassicurato cominciando a parlare del piano fiscale: "Abbiamo garantito gli 80 euro nel 2014, nel 2015 aboliremo le tasse sulla casa, poi interverremo su Ires, Irpef e anche sulle pensioni minime". E su quest’ultimo tema ha aggiunto che bisogna fare due tipi di interventi: per la flessibilità in uscita, "perché si vive più a lungo e chi vuole deve poter lasciare il lavoro un po' prima", e sulle pensioni minime.

Dopo la comparsata alla Festa dell'Unità, Renzi ha affidato al Messaggero l'ultimatum per Marino. "Sa che il Pd sta facendo tutti gli sforzi per dargli una mano - scrive in una lettera pubblicata in apertura del quotidiano - e sa che il governo è pronto a continuare a collaborare con dedizione e tenacia. Adesso tocca a lui però presentare progetti credibili e concreti, dalla visione strategica fino alle buche per le strade o alla pulizia dei tombini quando piove". Quindi, invita il primo inquilino del Campidoglio a decidare "su quali progetti coinvolgere i cittadini e chiamare a raccolta le Istituzioni, a cominciare dalla Regione, il cui presidente già in più occasioni si è mostrato sensibile e attento". "Roma ha eletto un Sindaco, appena due anni fa. A lui oneri e onori. Il Pd capitolino, ben guidato in questa fase di commissariamento da Matteo Orfini, ha un obiettivo unico e semplice: dare una mano a Roma.

Non ci interessa puntellare una Giunta, fare un rimpasto, scambiare poltrone - scrive Renzi - tocca al Sindaco, adesso, nessuno può sostituirsi. Se ne sarà capace, avrà il nostro appoggio". Parole che suonano come un requiemo più che come un augurio.

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