L'unica cosa che insegna la Storia è che la Storia non insegna nulla. Chi poteva immaginare l'attuale stato del mondo? In Francia Macron, monarca per caso, riceve gli elemosinieri italiani: il rottamando Renzi col cappello in mano, l'indefinibile Di Maio che invia un'ipocrita letterina mentre il governo al Matignon discute di cose serie: se sia lecito usare il femminile istituzionale. Risposta: no, perché il maschile istituzionale è già neutro, fine della bagarre sulla presidenta.
Mentre la Francia digerisce le ultime scorie del lepenismo come tragedia psichica, l'Inghilterra è in preda a una crisi di nervi dopo una Brexit votata dai vecchi contro i giovani. Medici e infermieri lasciano il Regno Unito, che aveva fatto shopping di camici bianchi in Europa. Code e disservizi pubblici alimentano le congiure per ottenere un referendum bis, riprendeteci. La vicenda italiana è nota: Berlusconi vince politicamente su tutti i fronti ed è considerato il futuro anziché il passato, salvo qualche tecnicalità da risolvere a Strasburgo. Vale la nota regola: quando il gioco si fa duro, i duri scendono in campo. Se scendessero i molli o gli agitati vincerebbe la Casaleggio a 5 stelle, versione concreta della «Spectre» di James Bond.
Anche Eugenio dice finché si scherza si scherza, ma adesso basta. Capovolgimento. Come quando cadde il muro di Berlino. Nessuno l'aveva previsto e sconvolse il mondo. Oggi siamo al Muro 2.0, la rivincita del bene contro la distruzione e la rabbia.
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