Il listino dei trafficanti: 5.500 euro per l'Europa

Le rotte si spostano a est, via terra. La Francia: creiamo guardie di frontiera dell'Ue

Il listino dei trafficanti: 5.500 euro per l'Europa

Cinquemilacinquecento euro a testa per arrivare in Italia per un guadagno di 400mila euro che finiscono nelle tasche degli scafisti ogni volta che un barcone carico di anime riesce a salpare. Cifre che fanno impallidire almeno quanto il numero dei migranti che muore in mare: 2621 da gennaio a oggi solo sulla rotta del Sud.

Bassa, anzi bassissima, è inceve la percentuale dei trafficanti di uomini che finiscono in manette. Ieri la polizia di Ragusa ha fermato i tre gambiani che trasportavano 530 migranti di origini subsahariane arrivati a Pozzallo grazie all'intervento di una nave della marina Militare spagnola. I tre avevano imbarcato i passeggeri su due gommoni in pessime condizioni e giunti in acque internazionali, dopo aver effettuato la chiamata di soccorso comunicando le coordinate gps, avevano gettato il cellulare in mare sperando di far perdere le tracce. Ma è andata male. Del resto per un guadagno così sono pronti a correre qualunque rischio, usando a ovest di Tripoli barche di legno, fabbricate fuori dalla Libia ma anche gommoni cinesi di pessima qualità. Poco importa l'imbarcazione se per raggiungere la Tripolitania i migranti arrivano a pagare circa duemila euro e 3500 per salire per un posto su un barcone, o 1000 per salire su un gommone. «È un traffico molto remunerativo perché su un gommone vengono trasportate fino a 120 persone, fino a 400 su un barcone», spiega l'ammiraglio Enrico Credendino, alla guida della missione navale europea EuNavFor Med. Parlando dell0operazione, svolta per l'80 per cento in mare e per il 20 in porto, è certo che si continuerà a lavorare fino a fine novembre, ma con l'arrivo dell'inverno il flusso diminuirà. «L'operazione, attiva da 108 giorni, ha permesso l'identificazione di 22 scafisti - dice Credentino - l'arresto di 16 e il salvataggio di 3.076 migranti». Ma la vera novità riguarda l'inversione di tendenza che ha visto a settembre una diminuzione degli sbarchi verso l'Italia e un cambio di rotta delle migrazioni. Circa 3 migranti su 4, ovvero il 73 per cento, oggi arrivano da Est, contro il 26 che sceglie la rotta centrale, più pericolosa. L'uno per cento arriva in Spagna. «Sulla diminuzione degli arrivi in Italia - aggiunge l'ammiraglio - ha inciso anche la comunicazione dell'avvio della fase 2 di EuNavFor Med. Il 18 maggio, quando è partita la missione, la distribuzione dei migranti tra rotta Sud ed Est, era 50 per cento e 50 per cento. Poi c'è stata una grossa deviazione verso est». In realtà pesano altri fattori geopolitici, tra cui i rafforzati controlli ai confini dell'Egitto.

In termini di strategia, però, ci sono novità in vista. Il ministro degli Interni Bernard Cazeneuve ha proposto al consiglio Ue guardie di frontiera europee sotto responsabilità di Frontex. «Crediamo che l'Europa sia pronta per una scelta di questo genere - è il commento del ministro dell'Interno Angelino Alfano -.

Del resto non esiste un'unione di Stati che abbia cancellato, come noi abbiamo fatto con Schengen, le frontiere interne e poi non abbia disegnato e presidiato quelle esterne». Resta da capire allora perché si criticava il «muro» eretto dall'Ungheria.

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