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Vogliono riprocessare Berlusconi: cambia pm, l'assedio continua

Berlusconi assolto con formula piena da tutte le accuse. Ma ora la procura di Milano chiede di processarlo nuovamente. L'accusa è ancora più pesante di quelle che gli vennero contestate nella prima edizione del processo: corruzione in atti giudiziari

Vogliono riprocessare Berlusconi: cambia pm, l'assedio continua

Nel processo Ruby, Silvio Berlusconi è stato assolto con formula piena da tutte le accuse. Ma ora la Procura della Repubblica di Milano chiede di processarlo nuovamente, con un'accusa ancora più pesante di quelle che gli vennero contestate nella prima edizione del processo sulle notti di Arcore: corruzione in atti giudiziari. Questa mattina il procuratore aggiunto Piero Forno, lo stesso che nel 2009 iniziò a indagare sulle dichiarazioni di Kharima el Mahroug visitandola a ripetizione nella comunità che la ospitava, ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio del Cavaliere e di altre trenta persone, preparata dai pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio. Al centro del nuovo processo che la Procura vuole celebrare al leader di Forza Italia, le testimonianze rese nell'aula del processo principale da Ruby, dalle cosiddette "Olgettine" e da altri testimoni. Buona parte dei testi che in aula hanno fornito dichiarazioni diverse da quelle portate al processo dalla Procura si sono ritrovati incriminati. Alcuni, come Carlo Rossella, solo per falsa testimonianza. Per tutti coloro, compresa Ruby, che hanno invece percepito nel corso di questi anni "aiuti" economici da Berlusconi scatta l'imputazione di corruzione in atti giudiziari. Il reato viene contestato sino alla data di oggi perché, come hanno spiegato gli inquirenti incontrando la stampa, "i versamenti sono proseguiti". Complessivamente la Procura contesta il versamento di circa dieci milioni di euro, di cui sette alla sola,Ruby. Nel caso che dalle rogatorie ancora in corso, in particolare a carico di Ruby, emergessero altri elementi verranno inseriti nel processo in corso.

Così, all'indomani dell'addio del procuratore Edmondo Bruti Liberati, la Procura milanese manda un messaggio chiaro: la linea non cambia, le teorie accusatorie portate avanti sotto la gestione Bruti restano in pista anche senza di lui. Che l'inchiesta Ruby ter fosse destinata a costituire l'arma finale dei pm contro il Cavaliere lo si era intuito fin da quando i giudici del processo Ruby, quelli che avevano condannato Berlusconi a sette anni di carcere, avevano trasmesso alla Procura l'elenco di 45 testimoni da incriminare, colpevoli per i giudici di avere fornito una ricostruzione edulcorata di quanto accadeva dopo le cene a Villa San Martino. Nel frattempo sono intervenuti fatti nuovi: la condanna di Berlusconi è stata cancellata sia in appello che in Cassazione, e più recentemente anche il processo parallelo a Emilio Fede e Nicole Minetti, accusati di avere reclutato le ragazze per le cene, è stato annullato dalla Cassazione che ha ordinato un nuovo processo. Insomma, quando sono approdate al vaglio dei giudici romani le tesi accusatorie dei pm milanesi hanno fatto acqua. Ma questo non ha impedito che il nuovo filone di indagini andasse avanti, fino ad approdare alla richiesta di rinvio a giudizio depositata oggi. "In realtà - ha spiegato il pm Luca Gaglio - sono le stesse sentenze di assoluzione pronunciate dalla corte d'appello e dalla Cassazione a ritenere privato oltre ogni ragionevole dubbio che le serate avessero un contenuto prostitutivo".

Escono dalla scena del processo un gruppo non piccolo di indagati, per cui la Procura ha chiesto l'archiviazione: come i difensori di Berlusconi, Ghedini e Longo, o l'europarlamentare Licia Ronzulli, gli uomini della scorta del Cavaliere, la poliziotta Giorgia Iafrate. Per tutti gli altri, la Procura vuole il processo. Ora sarà il giudice preliminare a fissare una data per l'udienza preliminare.

Se le tesi della Procura verranno accolte dal gip, il nuovo processo potrebbe iniziare nella primavera prossima.

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