Dalla Russia con stupore: Abu Mazen spiava per il Kgb

Spunta il presidente palestinese in una lista di agenti datata 1983. Fatah smentisce, ma l'Olp è nata in Urss

Dalla Russia con stupore: Abu Mazen spiava per il Kgb

Non è un buon periodo per Abu Mazen, al secolo Mahmoud Abbas, presidente dell'Autonomia Palestinese dal 2005. La sua stella è già offuscata dalle analisi che lo danno possibile perdente alle elezioni locali palestinesi del prossimo 8 ottobre; ed ecco che il primo canale della TV israeliana per opera di un giornalista famoso, Oren Nahari ha rivelato: il nome di Abbas appare nella lista degli agenti del Kgb del 1983. Lo hanno scoperto ricercatori israeliani Isabella Ginor e Gideon Remez dell'Istituto Truman della Hebrew University di Gerusalemme. Si tratta di un ritrovamento compiuto compulsando la lista dell'archivista Vasili Mitrokhin, che trascrisse a mano dagli archivi portando scompiglio in tutto il mondo. Naturalmente le smentite si sono succedute a miriadi (Nabil Sha'at, Jibril Rajoub, Sa'eb Erakat, tutti i leader di Fatah...), con relative accuse di manipolazione politica da parte di Israele. Anzi, Muhammed al Madani del Comitato Centrale di Fatah ha anche detto che «l'Olp ha rapporti politici con la Russia, che cominciarono quando Arafat incontro il presidente Russo nel '64».

Altrochè se ne ha. Secondo il celebre ex capo dei servizi segreti rumeni Mihai Pacepa che defezionò dopo una carriera di trame con tutti gli alleati dell'Urss, l'Olp fu proprio il frutto della strategia sovietica: essa puntava sulle organizzazioni di «liberazione» in funzione antiamericana e antisraeliana. Doveva cambiare tutto il Medio Oriente, e ci riuscì. Arafat stesso era parte di questo disegno: la sua creatura, l'Olp era come l'Esercito di Liberazione Boliviano (di Che Guevara, nel 1964), l'esercito di liberazione della Colombia (1965, Fidel Castro), l'esercito segreto per la liberazione dell'Armenia. Il Plo nacque nel 64. Abu Mazen negli anni prima del reclutamento avvenuto nel 1983 era uno studente all'università Lumumba di Mosca, proveniente da Damasco dove era parte del movimento politico «antimperialista, antisionista, anticapitalista» dell'Olp. Erano, a Mosca, gli anni di Brezhnev e poi di Andropov, siamo al tramonto dello splendore sovietico, ma Abu Mazen, che non viene denominato «informatore» ma «agente» con sede a Damasco dimostra certamente un suo particolare zelo anti israeliano nella tesi di laurea, in cui sostiene che gli ebrei uccisi nella Shoah non sono più di un milione e che fra i nazisti e i sionisti c'era una patto di collaborazione. Non sembra strano che un militante fondatore del Plo potesse diventare l'agente da Damasco, la capitale del Paese più legato all'Urss mentre l'Egitto di Sadat le sfuggiva di mano e la Giordania era filo occidentale.

Cosa fece come agente è difficile dire, ma certo le imprese di quegli anni sono quelle dell'affermazione del Plo come motore antisraeliano e antiamericano nel mondo arabo, del consolidarsi della violenza musulmana terrorista e dell'accumulo di grandi fondi.

Canale uno fa anche sapere che nel 1983 l'ambasciatore sovietico a Damasco era Mikhail Bogdanov, attualmente inviato speciale di Putin in Medio Oriente, mentre Putin era tenente colonnello nel Kgb. Sembrerebbe che questi rapporti, se l'ipotesi Kgb è autentica, potrebbero favorire la richiesta di Putin per un summit a Mosca fra Abu Mazen, in nome degli antichi ricordi, e Netanyahu. Abu Mazen era già in tensione per le prossime elezioni, che potrebbero, anche se locali, condurre alla vittoria di Hamas e alla definitiva irrilevanza del Presidente per una soluzione di pace.

Questo ruolo è tramontato perchè Abu Mazen, per contenere la concorrenza del partito nemico, gli ha fatto concorrenza nel sostegno del terrore, esaltando gli «shahid», intitolando loro strade, piazze, eventi pubblici, mantendendone i sopravvissuti in carcere e le famiglie dei «martiri».

Inoltre, i palestinesi in genere non ne possono più, e lo si vede in continui scontri fisici con le sue milizie, del suo lunghissimo regime di corruzione e milizie. Anche Israele lo ritiene, Kgb o no, un leader consumato.

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