La Russia taglia le ali ai Tupolev: stop ai voli. Da gioiello a "bara volante": 3.100 morti

Il Tu-154 ha sempre avuto problemi: dal 1972 gli incidenti sono stati ben 110

La Russia taglia le ali ai Tupolev: stop ai voli. Da gioiello a "bara volante": 3.100 morti

Q uando entrò in servizio nel 1972, il Tu-154 fu presentato come la punta di lancia della sfida che l'industria aeronautica sovietica stava lanciando a quella occidentale: velocissimo (quasi 1000 kmh) innovativo (tre motori posteriori), con un'autonomia di 4.000 km. e adatto alle condizioni meteorologiche più rigide, anche se eccessivamente rumoroso, sembrava destinato a un grande futuro. Dopo l'incidente del giorno di Natale a Sochi (e la decisione della Russia di tenere tutti i Tu-154 a terra sino all'accertamento delle cause dello schianto), rischia invece di diventare la spia per non dire il simbolo - delle carenze dell'aviazione di Putin, costretta a impiegare un velivolo concepito quasi mezzo secolo fa e con una storia di 110 incidenti e 3.100 vittime alle spalle - per portare in Siria un «carico» prezioso come il celebre Coro dell'Armata rossa. La cosa è tanto più singolare in quanto il modello usato, il Tu-154-B2, versione già migliorata di quello originale, è andato fuori produzione fin dal 1986, mentre esiste un Tu-154M molto più avanzato, costruito nel decennio 2003-2013, ancora in servizio non presso l'Aeroflot (che l'ha abbandonato fin dal 2009) ma presso compagnie regionali russe e di una quindicina di altri Paesi. Possibile che le Forze armate russe non siano passate almeno a quest'ultimo?

L'aereo caduto a Sochi, per cause non ancora accertate ma che non sembrano avere nulla a che fare con il terrorismo, risulta essere stato costruito nel 1983, e per quanto sicuramente revisionato molte volte, non poteva certo avere eliminato i numerosi difetti emersi nel corso dei decenni: motori che esplodevano in volo, sistemi elettrici che si bloccavano, carrelli che non si aprivano. Basti dire che ben il 6,7% dei TU-154 fabbricati (e venduti ai tempi dell'URSS a quasi tutti i Paesi comunisti, che si sono poi affrettati a sostituirli) sono precipitati e che il modello ha capeggiato varie classifiche degli aerei più pericolosi del mondo, meritandosi anche il soprannome di «bara volante».

Fare un elenco completo di tutti i disastri sarebbe difficile, anche perché nell'era sovietica si tendeva a dare loro poca pubblicità. Si sa tuttavia che il primo avvenne a Omsk, in Siberia, nel 1984, che negli anni '90 due esemplari caddero in Iran e in Cina facendo oltre 300 morti. Bisogna tuttavia precisare che non tutti i disastri sono attribuibili a guasti. Nel 2000, per esempio un Tu-154 fu coinvolto in un raro scontro tra due aerei nei cieli della Svizzera, provocato da un errore del controllore di volo. Anche l'incidente più famoso, costato la vita al presidente della Repubblica polacca Kaczynski e a numerosi ministri e generali, non è stato causato da un problema tecnico, ma da un errore umano. Era il 10 aprile 2010, i dignitari stavano volando in Russia per una cerimonia commemorativa dei 10.000 ufficiali trucidati nelle fosse di Katyn, ed erano in ritardo.

Perciò, nonostante la fitta nebbia, il pilota tentò egualmente l'atterraggio, ma andò a schiantarsi sugli alberi di una foresta. L'indomani, numerosi giornali si domandarono come mai il capo di Stato polacco volasse su un aereo così antiquato. Risposta, che forse vale anche per la sciagura di Sochi: non c'erano i soldi per uno nuovo.

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