Guerra in Ucraina

Salpata da Mariupol la prima nave cargo carica di metallo. Kiev: "È saccheggio"

La flotta del Mar Nero la scorta in Russia, mentre il grano rimane bloccato nei silos. Lavrov: "L'Ucraina smini prima i porti"

Salpata da Mariupol la prima nave cargo carica di metallo. Kiev: "È saccheggio"

È carica di metallo ed è diretta in Russia la prima nave salpata da Mariupol dopo due mesi di blocco, al termine delle operazioni di sminamento. Il cargo Slavutich è uscito dal porto, scortato dall'artiglieria della Flotta del Mar Nero e da unità di pattugliamento navali antisabotaggio, diretto a Rostov sul Don, dove scaricherà il metallo. «Oggi 2.500 tonnellate di bobine di acciaio hanno lasciato il porto di Mariupol», ha confermato il capo dell'autoproclamata Repubblica polare di Donetsk, Denis Pushilin. «Questo è il più grande porto del Mar d'Azov e l'unico in grado di trasbordare tutti i tipi di merci, anche in inverno. Affinché un piano così ambizioso diventi realtà, è stata realizzata un'enorme quantità di lavoro dagli specialisti russi e della Dpr», ha spiegato.

In realtà per ora si tratta di un gesto poco più che dimostrativo, che segue la telefonata di qualche giorno fa tra il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ed il presidente russo Vladimir Putin. Per l'Ucraina l'invio del metallo in Russia equivale invece ad un «saccheggio». «I russi stanno portando via l'acciaio da Mariupol occupata», ha denunciato il consigliere del ministro dell'Interno ucraino, Anton Gerashchenko, su Twitter. «Lo stanno caricando su navi ucraine (che a loro volta hanno rubato, rinominato e a cui hanno cambiato bandiera) e lo portano in Russia», ha aggiunto il consigliere, secondo cui i russi «stanno prendendo tutto quello che possono, ma devono capire che non resteranno lì a lungo». Tre giorni fa lo aveva detto anche la commissaria per i diritti umani del parlamento di Kiev, Liudmyla Denisova, quando per la prima volta - dopo la conquista della città e dell'acciaieria Azovstal - la nave salpata ieri era attraccata a Mariupol per caricare 3mila tonnellate di prodotti siderurgici. «Il saccheggio da parte dei russi nei territori temporaneamente occupati dell'Ucraina continua. Dopo il furto del grano ucraino, gli occupanti sono ricorsi all'esportazione di prodotti in metallo da Mariupol. Per fare ciò, hanno sminato parte del porto marittimo della città», aveva detto la Denisova spiegando che prima dell'occupazione, nel porto c'erano fino a 200mila tonnellate di metallo e ghisa per un valore di 170 milioni di dollari.

Restano ancora bloccati invece 25 milioni di tonnellate di grano nei silos dei porti o nelle stive delle navi all'ormeggio, che adesso rischiano di marcire. Un quantitativo tra l'altro che potrebbe provocare una carestia nei Paesi in via di sviluppo se non viene portato a destinazione a breve. Per il ministro degli Esteri Sergei Lavrov la Russia ha già fatto tutto il possibile per risolvere la questione della sicurezza alimentare, mentre i paesi occidentali avrebbero «creato diversi problemi con la chiusura dei loro porti alle navi russe, con l'interruzione delle catene logistiche e finanziarie». Lavrov ha però assicurato che la Russia garantirà il passaggio senza ostacoli delle navi cariche di grano nel Mediterraneo a condizione che le forze di Kiev procedano con la sminamento dei porti.

I russi hanno ripreso il pieno controllo di Mariupol con la resa dei soldati asserragliati per oltre due mesi nell'Azovstal.

Da allora il porto è stato riaperto alle navi commerciali e diversi mercantili ancorati sono stati sequestrati dai separatisti filorussi: «Alcune navi passeranno sotto giurisdizione della Repubblica popolare di Donetsk», ha dichiarato il leader separatista Pushilin, spiegando che alle navi verrà cambiato nome ed entreranno a far parte di una nascente flotta mercantile gestita dall'autoproclamata Repubblica popolare.

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