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Salute, l'idea Bertolaso. "Tessera sanitaria a punti"

L'assessore lombardo propone incentivi e bonus per chi aderisce agli screening e segue regole sane

Salute, l'idea Bertolaso. "Tessera sanitaria a punti"

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Se aderisci a una campagna di screening e decidi di smettere di fumare e di bere o inizi a ad avere un'alimentazione più sana, seguendo uno stile di vita salutare, potrai vincere dei premi come cure termali, skipass gratuiti e ingressi a grandi eventi.

È la tessera sanitaria «a punti» che potrebbe nascere in Lombardia, un'idea lanciata dall'assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso durante il Forum Sanità organizzato a Milano dalla Consulta di Forza Italia di Letizia Moratti.

Un modo per «ridurre sensibilmente i costi economici della sanità», mettendo al centro la prevenzione, e per aumentare il numero di persone che si sottopongono agli screening delle «malattie prevedibili» come quelli contro il tumore del colon, del polmone, dell'intestino, della cervice uterina o per prevenire il cancro alla prostata. Questo anche perché oggi «alcuni screening che proponiamo fa notare Bertolaso - non riscuotono il successo che meriterebbero», con una partecipazione spesso inferiore al 50 percento degli aventi diritto.

Da qui l'intenzione di introdurre il concetto di premialità: «Se porti avanti uno stile di vita il più corretto e salutare possibile - spiega l'assessore Bertolaso, che è medico ed è stato un alfiere della lotta al Covid - puoi guadagnare punti che ti permettono di ottenere un riconoscimento». In palio, una volta raggiunti gli obiettivi, la Regione potrebbe mettere a disposizione «ingressi a grandi eventi o nei nostri centri termali di altissima qualità dove effettuare cure - aggiunge Bertolaso - o skipass gratuiti sui nostri comprensori montani che, proprio fra due anni, ospiteranno le Olimpiadi». Gli incentivi, oltre al singolo cittadino, potrebbero riguardare anche la medicina di base in un processo di «responsabilizzazione» del territorio in cui la prevenzione diventa «prescrivibile».

Durante il consulto periodico con il medico di base, quest'ultimo potrebbe misurare indicatori come quelli relativi all'indice di massa corporea o alla sedentarietà, ottenendo magari risorse aggiuntive da investire sul personale o nell'acquisto di attrezzature.

Anche se il Pd ha già bollato come «surreale» l'iniziativa, Bertolaso è convinto che un maggiore coinvolgimento dei cittadini, magari con formule premianti, potrebbe avvicinare sempre di più la popolazione alla prevenzione. Al Forum Sanità l'assessore ha annunciato anche che la Lombardia metterà in campo un grande piano regionale di prevenzione contro il disagio giovanile, «la nuova emergenza di questo Paese».

Il tema più urgente resta l'abbattimento delle liste d'attesa, necessità condivisa anche dal segretario azzurro Antonio Tajani che ha presenziato tutto il giorno ai lavori della Consulta, organo che farà da ponte tra il partito e la società civile: «Non si può morire di tumore perché non si è in grado di fare una tac e te la fanno un anno dopo commenta Tajani - bisogna assolutamente ridurre i tempi».

E poi «c'è un problema che riguarda il numero dei medici e degli infermieri. Non si può essere costretti, per non chiudere gli ospedali, ad assumere medici e infermieri cubani - conclude -.

Abbiamo bisogno di medici e infermieri italiani e servono più medici di famiglia».

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