Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha partecipato alla riunione dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, riunito per discutere del grave episodio di Milano del 26 dicembre scorso, con lo scontro tra gli ultras dell'Inter e quelli del Napoli costato la vita ad una persona. "I dati a nostra disposizione relativi al periodo primo luglio - 30 novembre 2018, rispetto al 2017, ci dicono che il calcio è uno sport sempre piu sano", osserva Salvini. E aggunge: "Il numero dei feriti si è ridotto del 60%, sono scesi anche quello degli arrestati e dei Daspo. I cosiddetti 'daspati' oggi sono 6500. Stiamo parlando di un fenomeno che coinvolge 12 milioni di persone e di 6mila teppisti. Il calcio non è delinquenza ma passione, sport e tifo. Faremo tutto il possibile che sia per gli italiani perbene".
Dopo aver ribadito che l'intenzione del Governo è quella di lavorare per sradicare la violenza dentro e fuori gli stadi, Salvini ribadisce la propria contrarietà alla chiusra degli stadi, sottolineando che misure di questo genere equivalgono aalla resa dello Stato. "Il tema della sospensione delle partite - osserva il ministro - è scivoloso perché è un funzionario del ministro dell'Interno che si prende l'onere di dire sì o no. Poi si rischia di mettere in mano a pochi il destino di tanti, e chi decide il criterio di discriminazione? Preferisco prevenire e responsabilizzare". E prosegue: "Io sono per tornare ad autorizzare le trasferte collettive che sono maggiormente controllabili rispetto a centinaia di auto e min van".
Su un altro tema importante, le cosiddette partite a rischio, Salvini dice questo: "La prima giornata di ritorno del campionato sui gioca Genoa-Milan e chi conosce l'ambiente sa che i rapporti fra le due tifoserie non sono proprio sereni. Io vorrei che partite così si giocassero alla luce del sole".
Alla riunione ha preso parte anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, che ha la delega allo sport: "È chiaro che non basta semplicemente inasprire le pene - ha detto - bisogna avere la
certezza delle pene e quindi su questo dobbiamo concentrarci. Non è vietando le trasferte dei tifosi che si risolve il problema, ma certamente la vendita dei biglietti per le trasferte dovrà essere regolamentato".
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