Salvini fischiato: «Vai a lavorare» Bossi e Belsito rinviati a giudizio

MilanoC'è chi gli scheletri negli armadi li ha adesso e chi li ha avuti prima. Diciamo che la Lega appartiene alla seconda categoria di scheletri, o per lo meno questo è quello che gli piace pensare al suo leader Matteo Salvini. Ieri per lui è stata una giornata no. Il cielo si è fatto grigio sopra la sua testa e non per colpa della neve. Parla, parla, parla, ironizza, scherza, lancia frecciatine, si incensa, deride gli avversari, spacconeggia, promette, pianifica rivoluzioni. Se non fossimo sicuri che si tratta di Matteo Salvini potrebbe essere Matteo Renzi. Ma è lui, quello con barbetta e felpa.

Ha cominciato a pontificare di buon ora su Radio Padania , annunciando la costruzione di «un progetto alternativo a Renzi» e avvertendo che «nei prossimi mesi saremo soli contro tutti, per questo bisogna essere granitici». Poi un dolce pensiero per il suo nuovo amore. No, non Elisa Isoardi, ma il Sud Italia, anzi la Terronia come la chiama lui (domenica prossima lancia a Palermo la prima giornata dell'«orgoglio terrone»): «Al Sud c'è attesa di liberazione, per questo noi andiamo con le nostre proposte, che magari non saranno risolutive ma che sono serie, non chiacchiere». Dopo la radio ha puntato dritto verso il Meridione, fermandosi ad Avezzano (L'Aquila) per visitare due aziende dove, chissà perché, ha parlato di Alexis Tsipras che definisce «un esperimento intelligente» e di Europa che «è un cimitero e la moneta di questa Europa ne è il becchino». Per non deludere i cento del movimento «Noi con Salvini» che si erano radunati al bar del paese, Matteo ha sfoderato un evergreen : «A me non piace partecipare, piace vincere». Tanto green da essere stato usato pari pari dal suo omonimo durante il tour per le primarie del Pd. Gemelli diversi. «Meno tasse, meno immigrazione, più lavoro e più diritti per i cittadini italiani», promette Salvini tra applausi e cappuccini. Dato che si trovava in zona, il segretario è andato a L'Aquila dove con il casco da pompiere in testa è rimasto «sconcertato» dall'apprendere che Renzi non era ancora mai passato da lì. A quel punto gli applausi sono diventati fischi: «Vai a lavorare!». Non comprendendo bene il significato del termine Salvini l'ha presa sul ridere: «I contestatori fanno colore, scaldano la giornata» e con il suo proverbiale aplomb li ha liquidati con «in Abruzzo siamo venuti a farci il mazzo per la ricostruzione con soldi e uomini». Sistemati.

Ma le amarezze per Matteo sono andate avanti. Era giornata di scheletri negli armadi. Il primo: Umberto Bossi e l'ex tesoriere Francesco Belsito sono stati rinviati a giudizio per truffa sui rimborsi elettorali ai danni dello Stato (40 milioni di euro). Belsito è accusato anche di appropriazione indebita aggravata.

Il secondo: cassa integrazione per un anno fino a zero ore per 71 dipendenti della Lega a partire dal 9 febbraio. Salvini: «Senza finanziamento pubblico e senza amici banchieri, finanzieri o cooperative rosse che ti danno i quattrini, è durissima». Scheletri spariti.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica