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Salvini: "Fuori da Ue ed Euro? Europa non si è mai dimostrata solidale"

Il leader della Lega va all’attacco. Economia e giustizia i temi caldi. "Il centrodestra lancia la sfiducia contro il ministro della Giustizia Bonafede"

Salvini: "Fuori da Ue ed Euro? Europa non si è mai dimostrata solidale"

"Fuori dall’Europa e dall’Euro? L’Europa non si è dimostrata veloce e solidale, noi paghiamo ogni anno 6 miliardi". Matteo Salvini, a L’aria che tira, su La7, interviene sul tema della permanenza dell’Italia in Ue dell’addio all’euro. "Altri Paesi - dice poi, citando anche la Svezia - hanno una banca pubblica che garantisce soldi a imprese e famiglie. Si possono fare tante cose, ma se noi aspettiamo che sia Bruxelles a dire che possiamo salvare le vite degli italiani...". Il suo giudizio è negativo. Come è negativo il giudizio di larga parte dei cittadini del Belpaese.

Sempre sul tema europeo aggiunge: "Visto che si parla tanto di Cina, noi giustamente imponiamo ai nostri imprenditori e ai nostri lavoratori 6mila norme, cavilli... in Cina non viene rispettata nessuna tematica di rispetto del lavoro e dell’ambiente. Quindi se l’Europa esiste, si ponga il problema di tutelare il nostro ambiente, i nostri lavoratori, i nostri imprenditori dalla concorrenza sleale di chi scarica nelle acque o in aria qualsiasi schifezza possibile. Se serve anche con tutele economiche, con dazi, non solo per motivi economici - non entro nel merito della diffusione del virus, che mi sembra evidente da dove sia partito. Se si deve tutelare l’ambiente va tutelato in tutti e cinque i continenti. Se dall’altra parte del mondo ci invadono con prodotti sottocosto senza nessun rispetto dell’ambiente".

Poi Salvini si sofferma su un punto nevralgico per la maggioranza: l’immigrazione. "È criminogena l’idea di regolarizzare centinaia di migliaia di immigrati. Un conto sarebbe prorogare per un tempo limitato il permesso di soggiorno per quelli che già lavorano, un altro è fare una sanatoria generalizzata con tutti dentro, compresi delinquenti e fannulloni". La Lega appoggerebbe la maggioranza se presentasse un provvedimento per reintrodurre i voucher. "Lo faremmo, perché oggi l’alternativa è tra il lavoro e il non lavoro. In alcuni settori va reintrodotta la possibilità di essere assunti a tempo. I voucher in agricoltura, nel turismo e nel commercio. Reintrodurre la possibilità di assumere personale regolarmente non per tutta la vita mi sembra di buon senso".

L'ex ministro dell'Interno continua parlando di economia. "Continueremo a protestare, in Aula e fuori, nel rispetto delle regole. Del decreto "Aprile" non c’è traccia. Vedremo come dare voce alle persone a casa. Siamo a giovedì e non c’è traccia di questo decreto. Ci dicono per litigi interni alla maggioranza. Gli italiani stanno portando una pazienza enorme, quindi il problema non è che atteggiamento terrà la Lega, che ripeto sarà fermo e costruttivo se c’è bisogno andando anche nelle Aule del Parlamento a presidiare". D’altra parte era stato garantito al Paese che entro questa settimana sarebbe arrivato il decreto. "Aspettiamo venerdì, ma temo che non ci saranno segnali positivi e quindi come Lega valuteremo come dare voce alle persone che sono a casa".

Infine il leader della Lega si concentra sul nodo giustizia. È stata depositata al Senato una mozione di sfiducia firmata da tutto il centrodestra nei confronti del Guardasigilli, Alfonso Bonafede, per evidente incapacità e inadeguatezza. "Sono contento, perché dopo ore e ore di lavoro, il centrodestra compatto unito ha trovato una posizione comune. Dopo i mille errori fatti, dalle rivolte nelle carceri, all’uscita dei boss mafiosi, ergastolani, delinquenti, spacciatori, assassini, ancora oggi il ministro ha detto ‘non è colpa mia, non è colpa del governo’ a me non interessa". "Conto che anche dentro la maggioranza ci sia qualcuno che si sta ponendo le stesse domande. Perché non è una questione di destra o di sinistra: sono usciti dei delinquenti che dovrebbero stare in carcere a vita senza una motivazione plausibile e altri ne usciranno. Sono contento che si offra agli italiani la possibilità di andare oltre perché si è portata fin troppa pazienza".

Poi, aggiunge, che bisogna chiarire sulle nomine, su cos’è accaduto, su pressioni o omissioni. "Io non so se abbia ragione il giudice Di Matteo o il ministro Bonafede, entrambi non possono aver ragione. Se ha torto un magistrato, è grave. Se ha torto il ministro, è doppiamente grave". Questa, secondo Salvini, è solo l’ultima di una serie di inadeguatezze, di incapacità, di oltraggi a decenni di lotta alla mafia, alla camorra e alla ‘ndrangheta che non possono essere ulteriormente tollerate anche per rispetto di chi lavora nelle carceri: donne e uomini in divisa della polizia penitenziaria, medici, volontari. Non basta la dimissione tardata e forzata del capo dell’amministrazione penitenziaria.

"Sono contento che, smentendo tutti quelli che scrivono che l’opposizione è divisa, se si lavora con buona volontà si trova un impegno comune. Non è un attacco a una persona: un ministero così importante deve preoccuparsi che durante il Covid i mafiosi stiano in galera e non che escano di galera.

Bonafede dice che farà un decreto per far tornare in carcere i boss? Io ormai ci credo solo se lo vedo".

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