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Salvini incontra Draghi: "Guidi la pacificazione". Il premier resta freddo

L'ex Bce avanti sul green pass. Apprensione per le manifestazioni. I dubbi sui portuali

Salvini incontra Draghi: "Guidi la pacificazione". Il premier resta freddo

Per Mario Draghi è certamente il passaggio più delicato. Per la prima volta da quando siede a Palazzo Chigi, infatti, si vanno sovrapponendo piani e problematiche che fino ad oggi hanno sempre o quasi viaggiato separate. Dal covid all'entrata in vigore del green pass, passando per le tensioni sociali, gli scontri di piazza e un clima politico sempre più surriscaldato, con Fratelli d'Italia che dall'opposizione accusa apertamente il Viminale di «strategia della tensione» e Matteo Salvini che dalla maggioranza arriva a parlare di Paese «fuori controllo» e dice di non avere «particolare stima e fiducia» di alcuni ministri. Un quadro che mai in questi otto mesi era stato così teso. Con sullo sfondo l'elezione del nuovo capo dello Stato, appuntamento ormai in dirittura d'arrivo. Tanto che gli uffici della presidenza della Camera sono già al lavoro sulla convocazione del Parlamento in seduta comune che dovrebbe essere diramata il 3 gennaio (con la prima votazione a metà mese).

È nelle cose, dunque, che a Palazzo Chigi si respiri una certa apprensione in vista dell'appuntamento di venerdì, quando il certificato verde diventerà obbligatorio sui luoghi di lavoro. Il timore non è solo quello di fenomeni di assenteismo, ma anche che le proteste possano nuovamente sfociare in scontri. Non solo dopodomani ma anche sabato, quando per la tredicesima settimana consecutiva una piazza che è piuttosto trasversale - non solo gli estremisti di Forza nuova, ma anche no vax, no pass e qualunquisti vari - tornerà a sfilare nelle grandi città. Il premier monitora ovviamente la situazione. Ieri ha incontrato Beppe Sala, il sindaco di Milano dove sabato sono attese decine di migliaia di manifestanti anti green pass. Mentre questa mattina vedrà i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil che, sempre sabato, sfileranno a Roma contro i fascismi dopo l'assalto di Fn alla sede nazionale della Cgil.

D'altra parte, che l'entrata in vigore del green pass obbligatorio non sarebbe stato un passaggio indolore è cosa che a Palazzo Chigi hanno ben chiara da tempo. E infatti - pur con tutte le cautele e attenzioni del caso - l'intenzione è quella di andare avanti senza cedimenti. Al punto che avrebbe sollevato perplessità anche la circolare del Viminale che invita le aziende a valutare l'opzione dei tamponi gratis per i portuali senza green pass. È vero che il rischio che risulti compromessa l'operatività dei porti esiste (soprattutto per quello di Trieste), ma la disposizione del ministero dell'Interno - firmata dal capo di gabinetto Bruno Frattasi - rischia di creare un precedente pericoloso. Non a caso, proprio ieri Salvini invocava un trattamento simile per i poliziotti. Mentre la linea di Draghi continua a restare quella del decreto di fine settembre.

E proprio ieri pomeriggio il leader della Lega ha avuto un faccia a faccia di un'ora con Draghi. Salvini ha fatto presente al premier la sua preoccupazione per «il clima di crescente tensione nel Paese» e per un «dibattito politico inquinato dalle polemiche sui fascisti» che «il centrodestra legge come una campagna di vera e proprio aggressione». Di qui, l'invito al premier affinché intervenga per «frenare le campagne di delegittimazione del centrodestra» e «svelenire il clima». Insomma, un appello per una «pacificazione nazionale». Che, spiegano da Palazzo Chigi, il premier ha ascoltato con attenzione. Ma a cui non ha ritenuto necessario dare alcuna risposta.

È stato più loquace, invece, quando si è discusso di fisco e pensioni, confermando a Salvini l'intenzione di superare Quota 100.

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