Salvini in pressing su Mattarella: "Fermi questo squallido mercato delle poltrone"

Il leader leghista denuncia: "A Roma è in corso un mercato delle vacche disgustoso". E chiede a Mattarella che si vada a votare al più presto

Salvini in pressing su Mattarella: "Fermi questo squallido mercato delle poltrone"

Ieri sera, dal palco della festa della Lega trentina, Matteo Salvini ha lanciato una preghiera. "Qualcuno lassù aiuti ma il popolo italiano a mantenere la sua dignità, la sua storia, le sue tradizioni". La preoccupazione è l'alleanza tra Movimento 5 Stelle e Partito democratico spazzi via quanto di buono è stato fatto nell'ultimo anno. A partire dal contrasto dell'immigrazione clandestina. Perché, sebbene i nuovi alleati non facciano altro che parlare di programma, il vero collante sono le poltrone. Il braccio di ferro tra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti si sta consumando proprio su questa insaziabile fame di potere. Per questo il leader della Lega ha lanciato un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Non permetta che la vergogna prosegua, restituisca la parola al popolo italiano".

Da Pinzolo Salvini ha lanciato la campagna elettorale della Lega per le prossime elezioni regionali. Nei prossimi mesi sono molti gli appuntamenti cruciali che potranno essere analizzati come termometro politico dell'intero Paese. Dall'Umbria alla Calabria, dall'Emilia Romagna alla Toscana, sono tutte amministrate dal Partito democratico. Il leader del Carroccio è pronto a girare l'Italia paese per paese, regione per regione "per cacciare la sinistra da tutti questi Comuni e da tutte queste Regioni". Oggi è tornato a Milano per poter essere in serata sono a Bergamo. Ma ha sempre un occhio su quanto sta succedendo a Roma dove Cinque Stelle e democratici le stanno provando tutte pur di dar vita al Conte bis. Gli ostacoli non mancano. Ma, come denuncia lo stesso ministro dell'Interno, "continua lo squallido mercato delle poltrone targato Pd". Da qui l'appello lanciato su Twitter affinché Mattarella sciolga le Camere al più presto e dia agli italiani la possibilità di scegliere una nuova maggioranza. "A Roma è in corso un mercato delle vacche disgustoso e che non ha niente di dignitoso - ha spiegato anche ieri sera - quella che c'è a Roma è puzza".

La preoccupazione maggiore di Salvini è che il Partito democratico voglia andare al governo a tutti i costi per mettere le mani sulla gestione dell'immigrazione. D'altra parte Zingaretti ha già messo in chiaro che i giallorossi dovessero trovare l'accordo i due decreti Sicurezza saranno i primi a saltare. Si trornerebbe, dunque, alle politiche buoniste dei porti sempre aperti e al business dell'accoglienza che negli anni passati ha ingrassato le cooperative e le associazioni rosse. "Se il Pd vuole farlo, lo dica agli italiani", ha commentato seccato Salvini che al Viminale continua a tenere la linea ferma adottata da un anno a questa parte.

Dopo aver fermato la Mare Jonio, ieri sera ha infatti disposto anche per la Alan Kurdi il divieto di accesso alle acque territoriali italiane. "Se riapri i porti sei un cretino - ha, infine, spiegato - non fai dispetto a Matteo Salvini ma a milioni di italiani".

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