Salvini risponde ai contestatori: "Andate a fischiare chi ha distrutto la Calabria"

Nel corso di un comizio a Lamezia Terme, Matteo Salvini ha parlato anche di criminalità e immigrazione e ha garantito che le promesse fatte saranno mantenute

Salvini risponde ai contestatori: "Andate a fischiare chi ha distrutto la Calabria"

Le elezioni Regionali in Emilia-Romagna e Calabria, probabilmente decisive anche per il futuro del governo Conte, sono ormai alle porte e Matteo Salvini, pur di guidare il centro-destra alla vittoria, non risparmia energie.

Sono ormai giorni che il leader della Lega non si ferma un attimo. Nei suoi tour visita grandi e piccole località dei due territori chiamati al voto, incontra persone e scatta selfie con i suoi ammiratori. Ovviamente non mancano i contestatori, che siano sardine, esponenti dei centri sociali o della galassia della sinistra varia. Come è accaduto poco fa durante un comizio di Salvini a Lamezia Terme, in Calabria dove, per cercare di disturbare la legittima manifestazione della Lega, si sono presentati in piazza alcuni contro-manifestanti che hanno esposto striscioni e gridato slogan contro l’ex ministro dell’Interno.

Ma Salvini, si sa, è uno tosto. Non solo ha parlato alle tantissime persone accorse al suo comizio ma ha risposto in modo duro ai pochi, definiti "figli di papà col Rolex", che lo contestavano: ''Qui c'è la Calabria che non si arrende. Vi meritate di più rispetto agli incapaci del Pd che vi hanno governato finora''. "Se qualcuno è contento - ha proseguito l’ex ministro- delle decine di migliaia di donne e uomini che ogni anno devono prendere un aereo per farsi curare fuori regione e devono spendere i soldi, andare a fischiare Renzi e Zingaretti. Andate a fischiare chi chiude i reparti dell'ospedale di Lamezia. Se qualcuno è contento che a Lamezia ci sia uno dei più grandi campi rom d'Italia, andate a vivere là dentro".

"Evidentemente - ha aggiunto il leader della Lega - chi viene qui a fischiare non ha problemi di casa, di lavoro, di salute. Però rassegnatevi, siete in pochi: Lamezia è qua, la Calabria è qua. Là ci sono i figli di papà che cantano 'Bella Ciao' con il Rolex al polso. Non abbiamo paura di nulla e di nessuno. Magari un po' di servizio militare potrà servire. Vi lascio gli insulti ma mi tengo l'impegno a lavorare in Regione".

Nel suo intervento, il leader leghista si è soffermato anche sui temi della criminalità, una delle piaghe della Calabria, affermando di avere ''le palle piene di scippatori e stupratori'' e dell’immigrazione che "dicevano che era impossibile fermare gli sbarchi e invece abbiamo dimostrato il contrario. Chi vuole entrare deve suonare il campanello e chiedere per favore, rispettare il presepe”.

Allo stesso tempo, Salvini ha citato il caso della nave Gregoretti, per il quale rischia il processo, e con piglio fiero e sicuro ha urlato alla folla in visibilio di non avere paura di andare in galera e che, nonostante tutto, ''continuerò a difendere i confini, e se vogliono processarmi, andrò a processo a testa alta''.

Il leader della Lega, dopo aver affermato che anche in Calabria rispetterà le promesse fatte e che i leghisti il giorno dopo il voto "non cambieranno il numero di telefono", si è soffermato sulla sua riforma delle pensioni:"Difenderò Quota100 finché campo.

Fornero dice che sono il peggior politico? Per me è una medaglia". Salvini, infine, ha concluso il suo intervento assicurando che con la vittoria alle Regionali "manderemo a casa Conte, Renzi e Zingaretti".

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