La battaglia tra Matteo Salvini e la magistratura è fatta di passi in avanti, stoccate, colpi di fioretto, affondi con la “mannaia” (della comunicazione) e smorzate di toni.
Ieri il ministro dell’Interno ha aperto in diretta Facebook la busta arrivata dalla procura della Repubblica di Palermo con cui è stata comunicata formalmente al leghista l’indagine per sequestro di persona aggravato. Oggi, però, dopo le polemiche dei Cinque Stelle, il discorso del ministro da Cernobbio è apparso più conciliante nei confronti della magistratura. "Ci sono delle inchieste, spero che facciano bene e in fretta – ha detto - non mi tolgono il sonno, vado avanti a lavorare per fare quello che gli italiani mi chiedono di fare". Certo, Salvini non si considera "un assassino, un delinquente o un sequestratore" e quindi pare improbabile che lo scontro con le toghe sia finito qui. Soprattutto dopo la decisione del Riesame di Genova di dare il via libera al sequestro dei fondi della Lega.
Ecco perché non stupisce il modo in cui ieri sera, dalla sua pagina Facebook, il vicepremier ha sbertucciato giudici e magistrati.
Online il leghista ha condiviso con i suoi follower la fotografia della “merenda di metà pomeriggio”: prosciutto e una mozzarella. Piatto invitante, certo. Ma a scatenare l’ironia dei suoi elettori è soprattutto il commento pubblicato a margine: “Mi indagheranno per 'sequestro di prosciutto’?”- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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