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Salvini stufo delle giravolte del M5S: "Troppe seccature coi grillini..."

Il leader della Lega attacca Di Maio: "Cambia idea troppo spesso". Poi liquida Conte sul caso Siri: "Non è un giudice"

Salvini stufo delle giravolte del M5S: "Troppe seccature coi grillini..."

Matteo Salvini è stanco. Ormai non lo nasconde neppure più. Governare con i Cinque Stelle logora. "Il problema è che cambiano idea troppo spesso", dice il ministro dell'Interno alla Stampa. E non solo sul caso province, "corrozzoni" che Di Maio non vuole riesumare e che invece per il leghista ad oggi "non sono né carne né pesce". A preoccupare il Carroccio è il fatto che il Movimento abbia rivisto posizione "anche sulla flat tax, sull' immigrazione o sulle autonomie". Un po' di tutto. "Non si può dire contemporaneamente sì, no e forse - attacca Salvini - Se poi Di Maio ha un modo per sistemare scuole e strade senza enti intermedi sono pronto ad ascoltarlo. Però mi secca lavorare settimane per scoprire che hanno una nuova opinione".

Ecco, le seccature. Al quotidiano torinese il ministro dell'Interno confessa che iniziano ad essere "troppe". Questo non significa, per ora, una crisi di governo. "Mi sono imposto un atteggiamento buddista - dice Salvini - Lavoro e non rispondo alle provocazioni e agli insulti che sono pressoché quotidiani. Resisto perché la gente in piazza mi chiede di andare avanti, di pensare al fisco, ai disabili, alla sanità. Alle cose concrete, insomma". Si potrebbe tornare al voto, i dati dicono che il centrodestra avrebbe una maggioranza quasi bulgara. "Assolutamente no - taglia corto il leghista - Ho giurato il primo giugno, non è passato neppure un anno. Ho fatto delle promesse agli italiani e intendo mantenerle!". Bisogna però essere "d'accordo in due". Ed ad oggi i grillini sembrano cercare lo scontro quotidiano.

Il ministro dell'Interno parla poi di economia, Europa, Tav ("Se in Piemonte vince la Lega, si farà") e progetti futuri. L'Ue, il Fondo Monetario e ele agenzie di rating non immaginano un futuro roseo per il Belpaese e Unimpresa ha ipotizzato che grazie (o a causa) del nuovo governo ci saranno 76 miliardi di tasse in più. Salvini non ci sta. "La flat tax non c' è ancora come l' abbiamo pensata, ma non mollo di un millimetro nonostante i Cinque Stelle - attacca - I nostri ministri stanno facendo cose eccellenti. Penso alla scuola, dove abbiamo appena firmato un accordo con gli insegnanti che sembrava impossibile. O alla lotta alla burocrazia che sta facendo la Bongiorno". Bisogna dar tempo al tempo. Poi c'è l'aumento dell'Iva da evitare, che per il leader del Carroccio è tutt'altro che un problema. "Il 27 maggio l'Europa cambierà approccio - assicura - Lo sanno anche la Merkel e Macron, i finlandesi o gli spagnoli che domani vanno a votare. La politica europea va rivista interamente. Vedrete che dopo le elezioni nessuno ci verrà a chiedere 23 miliardi".

Sul caso Siri è poi tempo di bordate in direzione del premier Conte, che presto dovrà incontrare il sottosegretario e deciderne le sorti. "Ascolterò le sue ragioni, poi prenderò una decisione", ha detto il presidente del Consiglio. Che secondo le indiscrezioni sembra pronto "scollare dalla sedia" Sirinel caso decidesse per l'addio. La Lega però fa quadrato attorno al suo esponente. "Non mi basta certo un pezzo di intercettazione estrapolato da un verbale per dire che Siri ha delle responsabilità in questa storia - attacca il ministro dell'Interno - Me lo deve dire un giudice. Non i giornali". E quella toga non può essere certo Conte, che prima di andare a Palazzo Chigi "faceva l'avvocato e non il giudice": "Mi rifiuto - conclude Salvini alla Stampa - di vivere in un paese con 60 milioni di presunti colpevoli. Non siamo in Unione Sovietica. Non possiamo essere un paese che ha paura di tutto. Un paese in cui i sindaci tengono fermi gli appalti perché temono la Corte dei Conti o il Tar. Non ce lo possiamo permettere. E se i Cinque Stelle la pensano diversamente sbagliano".

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