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Salvini taglia i costi dell'accoglienza: "Da 35 a 25 euro al giorno a migrante"

Vertice al Viminale con Cantone: razionalizzazione dei servizi e chiusi i centri più piccoli. Obiettivo tagliare il 20% di 2,1 miliardi

Salvini taglia i costi dell'accoglienza: "Da 35 a 25 euro al giorno a migrante"

Il costo per l'ospitalità passerà da una media di 35 euro a una di circa 25 euro a migrante: è questo solo uno dei tanti obiettivi racchiusi nel protocollo d'intesa firmato ieri dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini e dal presidente di Anac, Raffaele Cantone. Cambia così il sistema di accoglienza in Italia, che grazie all'accordo di ieri introduce nuove modalità di assistenza per i richiedenti asilo, ma anche diversi modi di razionalizzazione della spesa.

L'idea è quella di ottimizzare i servizi e contenere i costi, anche in considerazione della dispersione di risorse attuata negli ultimi anni a causa di un sistema che presentava grosse falle su tutti i fronti e che consentiva anche ai truffaldini di potersi arricchire sulle spalle dei migranti. Insomma, guerra a chi specula sulle spalle dei richiedenti asilo e riduzione drastica delle spese, con eliminazione del superfluo e controlli più accurati sull'intero sistema di accoglienza: si sintetizzano così le nuove linee guida volute dal ministro dell'Interno.

Il nuovo modello prevede «una differenziazione di servizi offerti in relazione alle fasi dell'accoglienza degli immigrati si legge in una nota del Viminale -, nel rispetto delle norme internazionali ed europee, e assicura il risparmio di spesa pubblica». In pratica, questa nuova direttiva Salvini introduce «due livelli di prestazioni: a tutti i richiedenti asilo verranno assicurati i servizi assistenziali di prima accoglienza, mentre gli interventi per favorire l'inclusione sociale saranno riservati esclusivamente ai beneficiari di forme di protezione». Il tutto mentre «le singole prestazioni saranno rese con modalità diversificate e specificamente individuate, più coerenti con la tipologia di accoglienza». Si punta, in particolare, ad abbattere nel tempo di almeno un 20 per cento i 2 miliardi e 100 milioni annui che vengono spesi per la prima accoglienza, ovvero quella riservata fino a oggi a tutti coloro che sbarcavano e facevano richiesta d'asilo.

Era stato proprio Cantone, di recente, a spiegare come vedesse «positivamente l'intervento sul piano della razionalizzazione degli interventi economici. Ci sono ancora tantissimi immigrati aveva chiarito - sistemati in case private in realtà più o meno approssimative nelle quali spesso si spende molto più del necessario». Ecco, allora, che per le strutture più piccole, quelle che abbiano anche singole unità abitative sparse sullo stesso territorio, al fine di conseguire economie di scala, saranno messi a disposizione servizi quali mediazione linguistico culturale, servizi amministrativi e informazione normativa, il tutto ovviamente cercando di tutelare le categorie più deboli. Un'attenzione particolare sarà, inoltre riservata alla determinazione delle basi d'asta dei servizi, «da individuare sulla scorta dei prezzi standard di riferimento stabiliti da centrali di committenza, ovvero indicati dall'Anac nelle proprie delibere».

Inoltre, le nuove linee di intervento del ministro Salvini «saranno attuate con l'elaborazione, in raccordo con l'Anac, di un nuovo capitolato per la fornitura di beni e servizi, comprensivo degli schemi di bandi tipo a cui dovranno attenersi i prefetti nella

predisposizione delle gare di appalto di competenza». Il ministro dell'Interno ha spiegato che «le linee di intervento delineate con la direttiva permetteranno di razionalizzare la spesa uniformandoci alla media dei Paesi europei».

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