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Santoro e Vauro invocano un giudice contro Salvini: "Incita all'odio razziale"

Michele Santoro e il vignettista Vauro scrivono alle più alte cariche italiane ed europee attaccando il ministro Matteo Salvini chiedendo che vada a processo per incitamento all'odio razziale

Santoro e Vauro invocano un giudice contro Salvini: "Incita all'odio razziale"

È scontro aperto contro Matteo Salvini. Ora Michele Santoro e il vignettista Vauro Senesi, con una lettera pubblicata dall'HuffPost, si rivolgono al Presidente della Repubblica e alle più alte autorità italiane ed europee per protestare contro le ultime azioni e dichiarazioni del ministro dell'Interno.

I due accusano Salvini di adottare un comportamento "contrario alla legge" nell'incitamento all'odio razziale e segnalano che "nessun giudice ha ritenuto di dover procedere d'ufficio nei suoi confronti". Santoro e Vauro chiedono pertanto che"le istituzioni democratiche facciano sentire la loro voce". “Il ministro dell'Interno di un Paese democratico è il garante dell'ordine pubblico e della sicurezza di tutti i cittadini. La nostra Costituzione, la Costituzione su cui Salvini ha giurato, all'articolo 54, impegna tutti i cittadini alla fedeltà alla Repubblica. Dunque non è oggettivamente accettabile che egli possa pronunciare frasi che assumono il tono di una minaccia anche nei confronti di un singolo individuo”, scrivono Santoro e Vauro nella missiva rivolta al Capo dello Stato Sergio Mattarella, ai Presidenti delle due Camere Fico e Casellati, al presidente del Consiglio Conte ma anche, tra gli altri, all’Europarlamento, al Presidente della Corte di Giustizia dell'Unione Europea e al Presidente della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.

Secondo Santoro e Vauro la minaccia di Salvini di cacciare “tutti i componenti di una etnia, segnatamente quella Rom, ma che ‘purtroppo quelli di cittadinanza italiana dobbiamo tenerceli’ espone una intera minoranza a rischi assai gravi e viola contemporaneamente interi capitoli della nostra Costituzione. Non solo. Salvini andrebbe contro la legge che punisce l’incitamento all'odio razziale e la Carta dei diritti dell’Ue.“Il comportamento di Salvini è contrario alla legge ma nessun giudice ha ritenuto di dover procedere d'ufficio nei suoi confronti. Evidentemente – si legge ancora nella missiva - è intervenuta una sorta di assuefazione ai gesti che trasformano l'attività di governo in una dittatura della maggioranza, sovvertendo il principio che ogni maggioranza deve comunque sottostare alla Costituzione e non viceversa”. Santoro e Vauro, per avvalorare la loro tesi, citano l’articolo 2 della Costituzione che garantisce i diritti inviolabili dell’uomo e l’articolo 16 che riguarda il diritto di ogni cittadino a circolare e soggiornare liberamente in tutto il territorio nazionale.“Né può essere fonte di discriminazione l'appartenenza ad una minoranza nazionale, - aggiungono - quali sono i cittadini italiani di etnia rom e di lingua romanì, che si intende schedare con appositi censimenti e la creazione di liste di proscrizione”. “Con le sue dichiarazioni, Matteo Salvini è venuto meno al suo ruolo, ha tradito il suo giuramento e ha violato la Costituzione, la legge delle leggi, nelle sue parti fondamentali.

Ci auguriamo che questa denuncia possa servire a qualcosa e che le istituzioni democratiche facciano sentire la loro voce”, attaccano e promettono: “Ma se ciò non dovesse avvenire, non rinunceremo a batterci in tutte le sedi e con tutte le nostre forze”.

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