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Le sanzioni, una patrimoniale da tre miliardi all'anno

La giungla delle cifre e il caso autovelox: città come Napoli incassano meno di alcuni mini-Comuni

Le sanzioni, una patrimoniale da tre miliardi all'anno

Senza interventi per evitarlo dal primo gennaio scatterà il caro multe, con un adeguamento sull'inflazione che peserà il 10 per cento in più per i cittadini che dovranno pagarle. Il parametro sarà l'indice Istat che misura i prezzi al consumo per le famiglie. Per calcolare l'adeguamento verrà usato il dato del prossimo novembre, ma l'ultimo per ora disponibile parla già chiaro: +9,8% rispetto a luglio 2020.

Una batosta secondo l'Asaps, l'Associazione sostenitori Polstrada. Di quanti soldi stiamo parlando per lo Stato? Non è chiaro. Incrociando i dati a disposizione si stima che l'ammontare delle sanzioni stradali possa arrivare a superare i 3 miliardi di euro anno, con 2,5 milioni di contravvenzioni che ogni anno, secondo i dati Aci-Istat, arriverebbero dai circa 8mila autovelox installati sul territorio.

Ma è una giungla di cifre, perché gli enti locali per legge sarebbero tenuti a rendicontare ogni anno al governo gli importi incassati delle contravvenzioni per violazioni al Codice della strada, e a dichiarare quanti di questi derivino dagli autovelox e come vengano utilizzati poi gli introiti a bilancio. Ma su un totale di circa 7.900 comuni italiani, più di uno su tre (2.747) non ha fornito la rendicontazione sui proventi delle multe stradali relativi all'anno 2020.

Sappiamo che solo nelle principali 21 città italiane le multe stradali l'anno scorso hanno prodotto un «tesoretto» da circa 400 milioni di euro, con gli autovelox che per alcuni comuni rappresentano una vera e propria «entrata». I dati emergono dai rendiconti sui proventi delle sanzioni stradali degli enti locali che hanno fornito i numeri poi pubblicati sul sito del ministero dell'interno.

Una trasparenza, quella da parte del Viminale, resa possibile dalle battaglie in Parlamento del presidente della Commissione di inchiesta sui consumatori, l'azzurro Simone Baldelli, per permettere ai cittadini di verificare quanto incassano i comuni con le multe e che uso fanno di tali proventi. In base ai dati pubblicati sulla piattaforma, Milano è la capitale italiana delle sanzioni stradali: tra le grandi città è quella che ha incassato l'anno scorso i maggiori introiti, con 102,6 milioni di euro per sanzioni da violazione del codice della strada, di cui quasi 13 milioni solo grazie all'autovelox.

Analizzando i rendiconti emerge inoltre che Napoli incassa appena 27mila euro all'anno dagli autovelox installati in città, mentre un piccolo comune delle Dolomiti con meno di 360 abitanti, Colle Santa Lucia, ha riscosso grazie all'autovelox oltre 552mila euro in un anno. Il Comune di Melpignano (Lecce) ha guadagnato quasi 5 milioni di euro con i sistemi di rilevazione - più di Roma, Bologna o Firenze - cioè oltre 2.300 euro a cittadino se si considerano i 2.135 abitanti del comune.

Manca una regolamentazione degli apparecchi installati lungo le strade italiane, «che spesso sembrano venire usati più per fare cassa che per fare sicurezza stradale: pensiamo ai tanti autovelox piazzati in punti nascosti lungo le strade provinciali o statali.

Da 12 anni manca il decreto ministeriale per disciplinare il loro corretto utilizzo - spiega Baldelli - Il governo, se non lo ha ancora fatto, mandi subito alla Conferenza Stato-città - autonomie locali la famosa bozza di decreto ministeriale su cui da mesi ci dice che sta lavorando».

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