Insultati, inseguiti, presi a sassate per rubar loro qualche cover per il cellulare.
Un ambulante originario del Bangladesh è stato massacrato da una baby gang di almeno otto ragazzini a Napoli, che ha aggredito anche l'amico intervenuto per difenderlo. Il primo, 39 anni, è finito in ospedale con trauma cranico e profonde ferite al volto, tanto che saranno necessarie almeno due operazioni per tentare di ridurre i danni causati dal lancio delle pietre. L'altro, invece, se l'è cavata con meno.
È accaduto fra domenica e lunedì notte in via Orsini, a ridosso del lungomare nella zona di Santa Lucia, zona di movida. L'ambulante, che nella sua bancarella vende cover per cellulari e supporti per i telefonini, poco dopo mezzanotte si è allontanato con l'amico e collega, 42 anni spostandosi da via Nazario Sauro nella parallela via Orsini, poco affollata. I due, entrambi in Italia con regolare permesso di soggiorno, stavano spingendo i carrelli verso casa per raggiungere i quartieri spagnoli, dopo una calda giornata di lavoro.
Non si sono resi conto, però, di essere seguiti dai ragazzini. Invece tutto era studiato a tavolino. I baby criminali, tutti tra i 15 e i 16 anni, sapevano che quella strada era semi deserta ed è lì che sono passati all'azione, cercando di arraffare dalla bancarella degli ambulanti alcune cover. I due hanno protestato e sono stati accerchiati. Uno del branco ha colpito pesantemente al viso il 39enne con un sasso ed è stato imitato dagli altri, che si sono divertiti a fare il tiro al bersaglio, per vedere chi lanciava più forte e colpiva meglio. Anche l'amico della vittima è stato ferito nel tentativo di soccorrerlo. Alla scena ha assistito una testimone, che sentendo le urla si è affacciata al balcone. Dopo l'aggressione i balordi sono spariti nel nulla, fuggendo verso piazza Plebiscito, ma con tutta probabilità verranno rintracciati presto dagli agenti del commissariato San Ferdinando, perché sarebbero stati immortalati da alcune telecamere presenti in zona.
I due giovani immigrati, invece, sono stati soccorsi e portati all'ospedale Cardarelli, dove il più grave è stato ricoverato nel reparto di Neurochirurgia. Le sue condizioni sono gravi, ma non è in pericolo di vita. Ieri in ospedale si è recata l'assessore ai Diritti di cittadinanza del Comune di Napoli, Laura Marmorale. «Non si può affermare con certezza che si sia trattato di un fenomeno di razzismo, ma sicuramente di un grave atto di bullismo che si configura sempre come l'aggressione a chi è apertamente più debole o è stigmatizzato come tale - ha spiegato insieme al sindaco Luigi de Magistris -. Ultimamente la propaganda di una certa politica ci consegna i migranti come le figure più marginali della nostra società. Gli saremo vicino in questi giorni anche avvalendoci del supporto dei mediatori linguistici culturali».
Ma i due bengalesi non saranno lasciati soli. Anzi. Il trentanovenne è stato assistito nelle prime ore del ricovero da familiari di altri pazienti e poi dagli operatori sociali del Comune, che gli hanno consegnato indumenti ed altri generi di conforto.
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