Roma - Il vero «colpo di genio» di Matteo Renzi è stato piazzare nel cda di Enav, la società pubblica di assistenza al volo, Giuseppe Acierno, già nella segreteria regionale del Pd pugliese e «licenziato» dalla guida di Aeroporti di Puglia (che gestisce gli scali di Bari e Brindisi) dal suo competitor Michele Emiliano. Lo stesso vale per la presidenza di Enav alla quale è approdato Roberto Scaramella, un professionista del settore.
La sostanziale conferma in blocco dei consigli di Eni ed Enel con i tandem Descalzi-Marcegaglia e Starace-Grieco era pressoché obbligatoria poiché è prassi non avvicendare il top management dopo il primo mandato. Tale indirizzo, però, ripropone due nomi di primo piano del «Giglio finanziario»: Diva Moriani (manager del gruppo Intel del renzianissimo Vincenzo Manes) al Cane a sei zampe e il presidente della Fondazione Open, Alberto Bianchi, nel cda del colosso elettrico. Completano il quintetto Fabrizio Landi, renziano della prima ora confermato pure lui a Leonardo, Marco Seracini, creatore dell'associazione raccolta fondi pro-Renzi NoiLink, e Catia Bastioli, nuovo triennio a Terna per la manager che presenziò alle prime Leopolde.
A ben guardare di questo ambiente fa pure parte Matteo Del Fante, neo amministratore delegato delle Poste Italiane in vece del «silurato» Francesco Caio. Promosso da Terna al gruppo di Piazza San Silvestro, il fiorentino Del Fante era direttore generale di Cassa depositi e prestiti (Cdp) quando la holding pubblica acquistò il Teatro Comunale «risolvendo» i problemi di bilancio dell'allora sindaco. Del Fante sarà affiancato dalla presidente Bianca Maria Farina, che libera così la casella della guida di Poste Vita (che all'occorrenza potrà sempre tornare utile). L'unica piccola sconfitta registrata da Matteo Renzi in questa partita è stata quella per la guida di Terna, Del Fante sarà sostituito da Luigi Ferraris, direttore finanziario di Poste con un passato Enel. Nomina gestita dalla Cdp dove l'ad Gallia si è sottratto al ruolo di passacarte dei desiderata di Renzi che spingeva per Valerio Camerano (A2A) e ha assecondato invece le richieste del titolare del Tesoro Padoan e di quello dello Sviluppo Calenda.
Alle altre forze politiche sono toccate le briciole. Con una eccezione: il centrista Alfano ha conservato Andrea Gemma nel consiglio Eni e Alfredo Antoniozzi in quello Enel, mentre il centrista Casini ha difeso Roberto Rao nel tourbillon di Poste. Il Quirinale ha confermato la presidenza di Leonardo con Gianni De Gennaro che affiancherà Profumo («L'esecutivo sacrifica il futuro del nostro più grande gruppo manifatturiero per avvantaggiare Francia, Germania e Usa», ha commentato la leader Fdi Giorgia Meloni).
Il premier Gentiloni ha ottenuto un posto in Leonardo per Luca Bader con lui sin dalla Farnesina e gli eterodossi piddini hanno portato Carlo Cerami da Terna a Poste. Male Maria Elena Boschi che puntava al colpo in Terna con Alberto Irace e che incassa solo Luciano Trombone all'Eni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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