Schlein irrita persino i gay. E scarica sul vecchio Pd: "Io opero dal 26 febbraio..."

Niente: nemmeno su JJ4 (che tutto sommato è solo un orso come tanti, e non è neanche del Pd), si riesce a capire se Elly Schlein ha un'opinione, e tanto meno quale

Schlein irrita persino i gay. E scarica sul vecchio Pd: "Io opero dal 26 febbraio..."

Niente: nemmeno su JJ4 (che tutto sommato è solo un orso come tanti, e non è neanche del Pd), si riesce a capire se Elly Schlein ha un'opinione, e tanto meno quale: abbatterlo o no?, le chiedono. E lei: «Sono sempre molto attenta al benessere animale, ma anche alle ragioni della sentenza del Tar, che vorrei prima leggere bene. É una questione molto complessa, ma naturalmente esprimo tutta la mia vicinanza alla famiglia della vittima dell'orso».

E se è complessa questa, figuriamoci le questioni più decisamente politiche e immediate, come quella del termovalorizzatore su cui si vota oggi a Montecitorio.

Patata bollente che Elly Schlein, nella sua prima conferenza stampa da segretaria del Pd (in cui annuncia che la prossima riunione di segreteria sarà a Riano, dove fu trovato il corpo di Matteotti ammazzato dal regime fascista), scarica senza batter ciglio su quelli di prima: Letta, Gualtieri, Draghi, chiunque ma non lei. Anzi, lei non c'entra nulla: la costruzione dell'impianto «è una scelta presa dall'amministrazione di Roma prima del congresso Pd», e «noi (cioè lei, ndr) operiamo solo dal 26 febbraio», quindi «posso rispondere solo di quel che è accaduto da quando sono stata eletta, non di quello che è stato fatto prima». Vabbè, le chiedono, ma ci spiega come voterete domani (cioè oggi) sul documento M5s anti-termovalorizzatore, che non lo abbiamo capito? E Schlein: «Non ho ancora letto i testi degli ordini del giorno, ma qui ci sono i capigruppo», come dire: vedetevela con loro. «Immagino comunque che voteremo contro», aggiunge con l'aria di chi passa per caso, «ma continueremo a coltivare il dialogo con le altre opposizioni sull'emergenza climatica, che è ben vasta». Bien plus vaste, direbbe il generale De Gaulle. Un cronista particolarmente accanito insiste: «Ma lei l'avrebbe fatto o no il termovalorizzatore?». E parte una supercazzola che neppure il Conte Mascetti: «Ereditiamo scelte già fatte, e non è su questo che si misura la nostra strategia. Ma non è un mistero che, in generale, ci piace portare il Pd verso il futuro, e questo vuol dire costruire cicli positivi di circolarità che escano dal modello lineare». Ciò assodato, Schlein manda un avvertimento chiaro agli amministratori dem: nelle «scelte future» su questi temi dovranno «coinvolgere il partito e la segreteria». In nome della verticalità, contrapposta al modello orizzontale: sui prossimi termovalorizzatori, insomma, decide il Nazareno.

Anche sulla Gpa (alias utero in affitto) Schlein galleggia: certo, in passato si è espressa a favore ma «abbiamo piena disponibilità a confrontarci con tutti i femminismi plurali e le associazioni e le persone che vogliono confrontarsi su un tema tanto denso», che infatti «non abbiamo previsto nella nostra proposta sul matrimonio egualitario». Protesta il Partito Gay Lgbt: «Anche su questo decide di non decidere».

La leader dem è invece molto chiara sulla critica dura al governo che «vuol portare l'Ungheria in Italia» (ma si dice «disponibile» ad incontrare la premier Meloni «per un confronto diretto»), e sull'Ucraina che «continueremo ad appoggiare in tutte

le forme necessarie nel suo diritto a difendersi dalla criminale aggressione russa». Armi incluse, con tanti saluti al «pacifismo» putinista dei 5S. Anche se ammette le sue «perplessità» sull'aumento delle spese militari.

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