Il telefonino sotto sequestro è un problema per lei ma anche per i parenti degli scomparsi d'Italia, che chiamano la conduttrice di Chi l'ha visto a tutte le ore del giorno e della notte, e lei risponde. Ora la Sciarelli, o «la Sciary» come la chiama la sua direttrice a RaiTre Daria Bignardi, si ritrova da grande indagatrice di misteri a indagata, sulla propria vita privata, da lei definita appunto tale: «Della mia vita privata non parlo nemmeno sotto tortura, lasciamo che aleggi il mistero». Alimentato, del resto, da un mix irresistibile: la notorietà della bella giornalista ex Telekabul (Tinto Brass confessò una predilezione per lei, a parimerito con la Parodi), e poi la figura del compagno, il pm napoletano Henry John Woodcock, grande segugio delle vite altrui, autore di inchieste roboanti non sempre concludenti. La cosa la infastidisce, ma non la preoccupa: «Mi sono ritrovata sotto casa più di una volta i fotografi. Che hanno ripreso sempre la stessa scena: io, Woodcock, il mio cane che andiamo a correre al parco. Non sono mai riusciti a fotografare nulla di più. Semplicemente perché non c'è nulla di più».
Stanno insieme, fanno jogging col cane, vanno al mare, ma non parlano mai e poi mai delle sue indagini, su cui Woodcock mantiene il massimo riserbo anche con la compagna Federica, che pure a Chi l'ha visto si occupò più volte dell'inchiesta su Vittorio Emanuele. Curioso, in tutto questo alone di mistero e segretezza istruttoria, che siano altri giornalisti ad aver presentato a lui la giornalista, tutto tra giornalisti, categoria non tra le più riservate. Il settimanale Chi strappò al pm un rara confessione privata: «Federica è una ragazza, una donna, che ha grandi qualità. È brillante, è persona con cui è piacevole parlare, ha vivacità e intelligenza uniche» disse Woodcock, spiegando che a farli conoscere erano stati, ad una festa, i fratelli Ruotolo: uno giudiziarista della Stampa, l'altro storica spalla di Santoro ad Annozero, che trattò più volte delle inchieste di Potenza. Ruotolo si è poi candidato (non eletto) col partito di Ingroia, altro pm molto stimato dal Fatto (giornale accusato di ricevere notizie in anteprima sulle inchieste di Woodcock, per il tramite della Sciarelli) e infine è stato riciclato in un comitato per la legalità dal sindaco di Napoli De Magistris, pure lui ex pm e pure lui schierato in difesa di Woodcock («È un magistrato serio e preparato»). Coincidenze.
L'incidente giudiziario non può scalfire la brillante carriera della Sciarelli, tentata di lasciare la conduzione di Chi l'ha visto (dopo 13 anni di immersione nel dolore, «e siamo come spugne, lo assorbiamo») ma sempre convinta dai dirigenti Rai, visti gli ottimi ascolti e gli scoop, a restare lì. Anche se l'impegno è pesante: «Partecipo alla vita di redazione, anche il sabato e la domenica c'è qualcuno che risponde al telefono, facciamo i turni - raccontò a Gente - Sono sempre in contatto con i miei inviati. Guardo per ore i filmati, mi chiudo in sala montaggio. Anche la sera tardi rispondo se chiama il parente di uno scomparso». Grande lavoratrice, e donna di sinistra («dicono che mi si legge in faccia che sono di sinistra»), da ragazza la Sciarelli faceva parte del gruppo «Stella Rossa» la cui principale attività era accogliere con un mazzo di fiori all'aeroporto i leader del partito comunista cinese. Entra in Rai per concorso, con una borsa di studio, a vent'anni e finisce al Tg1, dove «c'era Mentana giovane praticante», ma viene assunta otto anni dopo, al Tg3 di Sandro Curzi, l'originale Telekabul. Famoso il pettegolezzo che la voleva amante di Francesco Cossiga, allora presidente della Repubblica, tutto un equivoco che finì con le querele: «Una volta Montanelli chiese a Cossiga chi fosse la sua amante - spiegherà lei - Cossiga si avvicinò all'orecchio di Montanelli e gli disse qualcosa. Divenne il tormentone dell'estate. Panorama lo fece diventare un gioco e mise la mia fotografia sotto la domanda: Chi è l'amante di Cossiga?. Ci rimasi malissimo».
Da Cossiga, di cui divenne poi amica (le telefonava alle sei del mattino), ha avuto l'onorificenza di Cavaliere della Repubblica, nel '91. Da tredici anni è il volto, amato dal pubblico, della storico programma che fu di Donatella Raffai, speranza di molte famiglie. Se la Procura le ridà il telefono.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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