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Gli scienziati scaricano Conte: "Zona rossa? Noi abbiamo fatto le analisi..."

Franco Locatelli: "Noi abbiamo sollevato l'attenzione sulle aree dove c'erano il numero maggiore di casi e sono state fatte, con una tempistica stringente e non perdendo assolutamente tempo, tutte le analisi che hanno permesso al decisore politico di fare le scelte del caso"

Gli scienziati scaricano Conte: "Zona rossa? Noi abbiamo fatto le analisi..."

Silvio Brusaferro è stato il primo nella lista dei colloqui programmati a Roma dalla pm di Bergamo, Maria Cristina Rota, che sta indagando sulla mancata zona rossa in Val Seriana. Dopo gli scienziati del comitato tecnico sfileranno di fronte ai magistrati Giuseppe Conte, Luciana Lamorgese e Roberto Speranza. Non sono ancora trapelate notizie sull'incontro avvenuto ieri pomeriggio nella sede dell'Iss di Viale Regina Margherita tra i magistrati e il capo dell'Istituto, sentito in qualità di persona informata sui fatti relativamente all'epidemia di Covid-19 in Lombardia. Ma uno spunto sulla posizione che sembrano tenere i tecnici sembra arrivare Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, e anche lui membro del Cts.

Di fronte alle telecamere di Rai Tre, ospite ad Aforà, Locatelli sembra smarcarsi e quasi scaricare ogni responsabilità sul governo. "Noi abbiamo sollevato l'attenzione sulle aree dove c'erano il numero maggiore di casi e sono state fatte, con una tempistica stringente e non perdendo assolutamente tempo, tutte le analisi che hanno permesso al decisore politico di fare le scelte del caso", ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità. Insomma: le valutazioni tecniche sono arrivate. Poi spettava alla politica decidere. E la politica ha scelto di non istituire la zona rossa in Val Seriana ma di trasformare qualche giorno dopo l'intera Lombardia in un'area "arancione".

Come emerso da diverse inchieste giornalistiche, infatti, intorno al 2 marzo il Pirellone chiede al governo di chiudere Alzano e Nembro. Non sembra esserci una nota ufficiale, ma la speranza è quella. "Stavamo aspettando il governo", dirà poi Gallera. In quelle ore l'Iss riceve dalla Lombardia i dati epidemiologici in cui si evidenzia l'alta incidenza di contagi in Val Seriana. Il governo tentenna. Chiede al Cts maggiori informazioni e riceve da Brusaferro una nota tecnica molto chiara, che non condivide la scelta governativa di non chiudere la Bergamasca.

Nella nota inviata a Palazzo Chigi, il presidente dell'ISS scrive che "pur riscontrandosi un andamento della curva epidemiologica simile ad altri Comuni della Regione Lombardia, i dati in possesso rendono opportuna l’adozione di un provvedimento per inserire Alzano Lombardo e Nembro nella “zona rossa”".

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