Cronaca internazionale

Scioperi e gelo, caos a Londra. E il governo schiera l'esercito

Regno Unito bloccato da sindacati e freddo. Attivato il comitato "Cobra". I militari guideranno le ambulanze

Scioperi e gelo, caos a Londra. E il governo schiera l'esercito

Ghiaccio e scioperi selvaggi paralizzano il Regno Unito. Mentre l'ondata di gelo artico che ha investito il Paese è destinata a durare ancora per qualche giorno rendendo così decisamente problematica la circolazione sulle maggiori strade britanniche, continuano anche gli scioperi a singhiozzo indetti dai sindacati nel settore pubblico e privato.

Quello nei trasporti è uno dei più preoccupanti, soprattutto perché si verifica in questa stagione, a cavallo tra Natale e Capodanno, quando migliaia di persone si muovono per raggiungere i familiari o altre destinazioni turistiche. Per ora purtroppo il confronto tra governo e sindacati si è rivelato un muro contro muro e nessun accordo sembra profilarsi all'orizzonte. Ieri, il Premier Rishi Sunak ha confermato che il governo non è in grado di cambiare la propria posizione relativa alle richieste di aumento dei salari presentate dalla controparte. La decisione quindi spetta soltanto ai sindacati che dovrebbero ritornare al tavolo delle trattative, ipotesi al momento assai improbabile. L'ultima ondata di proteste per quanto riguarda i dipendenti delle ferrovie ha provocato enormi disagi per i passeggeri. Ben 40mila dipendenti hanno incrociato le braccia ieri ed altri tre giorni di scioperi sono previste questa settimana.

«Il governo si è dimostrato ragionevole e giusto - ha dichiarato Sunak - nell'accordare suggerimenti indipendenti al settore privato sugli aumenti di salario e nel facilitare ulteriori trattative tra i sindacati e le aziende». Il portavoce del premier ha aggiunto che «c'erano dei piani per mitigare i disagi, ma alla fine sta ai sindacati decidere se vogliono continuare ad infliggere questo genere di problemi al pubblico». Ieri, il ministro dei Trasporti, Mark Harper, ha dichiarato che molta gente sarà costretta ad affrontare un altro «Natale virtuale» come quello trascorso durante il periodo del Covid, a causa degli scioperi proclamati nel periodo festivo. Il segretario generale del sindacato nazionale Mick Lynch ha risposto che «è loro intenzione andare avanti con la proteste e alla fine, se non ci sarà un accordo, decidere quali saranno i prossimi passi da intraprendere». Lynch ha spiegato alla BBC che, pur comprendendo le esigenze di modernizzazione della rete ferroviaria, non si possono accettare delle imposizioni che modificano in peggio le condizioni di vita dei lavoratori costringendoli a lavorare più notti e più weekend consecutivi.

I prossimi scioperi sono previsti già il 16 e il 17 dicembre mentre altri sono pianificati dal 18 fino alla prima settimana di gennaio. A preoccupare molto il governo è anche lo storico sciopero degli infermieri, previsto per giovedì 15 e martedì 20 dicembre, dopo che ogni trattativa sull'aumento degli stipendi si è rivelata fallimentare. Dopo un incontro con il ministro della Sanità, Steve Barclay, la segretaria generale del sindacato nazionale, Pat Cullen, ha dichiarato che il governo non ha offerto alcun aumento di salario e quindi l'unica opzione rimasta ai lavoratori è lo sciopero. Ieri l'esecutivo ha riunito il comitato Cobra per occuparsi dell'emergenza ed ha chiesto l'ausilio delle Forze Armate per far fronte ai disagi che la protesta causerà. Seicento componenti di tutte e tre le forze armate inizieranno un corso per guidare le ambulanze e coprire così i posti vacanti nel servizio sanitario nazionale. Sempre i militari verranno impiegati anche alle frontiere dove anche il personale di controllo ha deciso di scendere in sciopero.

Una cosa è certa, per il Regno non sarà un Natale sereno.

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