Sciopero della fame FdI: "Le chiusure fucilano i ristoratori"

FdI comincia lo sciopero della fame contro le chiusure alle 18 dei ristoranti introdotte dall'ultimo Dpcm: "Fucilano un settore in difficoltà"

Sciopero della fame FdI: "Le chiusure fucilano i ristoratori"

La protesta contro le chiusure anticipate inflitte dall'ultimo Dpcm arriva a Montecitorio. "Abbiamo deciso di cominciare uno sciopero della fame. Stiamo semplicemente anticipando quello che succederà ai nostri colleghi e chiediamo a Conte di venire immediatamente in aula. Finiscano le passerelle e cominci l'aspetto istituzionale nelle opportune sedi, e cioè il Parlamento. Ci aspettiamo che venga con le soluzioni". A dirlo, in una conferenza stampa, è il deputato di FdI Salvatore Caiata, anche a nome dei suoi colleghi Paolo Trancassini e Riccardo Zucconi, tutti e tre anche ristoratori.

Sciopero della fame in attesa di Conte

"Siamo increduli - ha aggiunto - di fronte a nuovo Dpcm che fucila un settore già in estrema difficoltà. Ci aspettavamo che non ci si accanisse contro un settore. Nulla viene detto su come questo settore possa essere ristorato". Per ora i tre deputati di FdI in sciopero della fame sono decisi a non arretrare di un millimetro per difendere ristoranti e imprese della filiera turistica. "Finché non avremo un segnale da Conte non termineremo questo sciopero e rimarremo qui a Montecitorio, nella sala del gruppo, a disposizione di segnalazioni e proposte".

"Una battaglia di dignità"

Per Paolo Trancassini non si tratta di una questione politica. "È una battaglia di dignità e di prospettivaIl nuovo Dpcm - dice - fucila un settore già in estrema difficoltà". E il problema è l'assenza di una strategia precisa, gravata dalla tendenza a colpire le attività produttive. "E in più il governo - ha aggiunto - non fa e non dice nulla sui trasporti, dove avvengono tanti contagi di persone che vanno a scuola o al lavoro. Il dpcm colpisce chi produce, tutta la filiera della ristorazione, dell'ospitalità e del turismo. La gente adesso ha veramente paura del futuro, perché si ricorda quanto è successo pochi mesi fa, quando il governo non ha mantenuto le promesse fatte. Lo sciopero della fame è un mezzo pacifico ma diretto. Lo attueremo rimanendo in presidio fisso all'interno di Montecitorio. Vogliamo mettere pressione a Conte a cui chiediamo impegni precisi per risarcire aziende e fare fronte alle necessità degli addetti alla ristorazione".

Il silenzio del governo "sordo"

Eppure FdI ci aveva già provato ad avanzare proposte alternative. "Voglio esprimere la mia vicinanza a chi è colpito dal Dpcm che aggrava la situazione di aziende e lavoratori. Fratelli d'Italia - ha affermato Riccardo Zucconi come riporta Adnkronos - ha portato centinaia di proposte ma il governo è rimasto sordo. Abbiamo chiesto un sostegno concreto a fronte di limitazioni assurde. Un sostegno come avvenuto in altri Paesi europei a fondo perduto. Abbiamo chiesto di far rimanere aperte le attività che potevano far rispettare le distanze. Se non si mettono in sicurezza tutte queste aziende a breve chiuderanno. Noi andremo avanti fino a quando Conte non darà loro un sostegno concreto", ha chiosato il deputato.

FdI schierata con "chi sta perdendo tutto"

Anche Giogia Meloni, intervistata da Il Corriere della Sera, aveva anticipato la strategia d'attacco di Fratelli d'Italia a sostegno delle categorie più colpite dal giro di vite. "Il ristoro deve essere totale. E deve prevedere anche il risarcimento per chiunque abbia speso soldi, tanti, per adeguarsi ai protocolli richiesti che ora vengono considerati inadeguati.

Siamo pronti a organizzare un presidio permanente davanti a Palazzo Chigi per ascoltare le ragioni di chi sta perdendo tutto, tre parlamentari di FdI che sono anche ristoratori sono pronti allo sciopero della fame finché non sarà chiaro quanti soldi vanno a chi". Insomma, il primo passo di una protesta che pare pronta a colpire colpo su colpo.

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