Il caso Pizzarotti continua a tenere banco. Ma adesso lo scontro si fa frontale tra il sindaco di Parma e Luigi Di Maio. Quest'ultimo ha abbandonato la linea soft (fino a ieri sosteneva che sospendere Pizzarotti fosse controproducente per il M5S) e ora incalza il primo cittadino di Parma.
"Io penso che il M5S abbia semplicemente applicato una regola. Abbia fatto rispettare le regole. Avevamo un avviso di garanzia nascosto per tre mesi e questo è un dato inconfutabile. E per questa ragione noi abbiamo applicato una regola in quanto questo è il Movimento Cinque stelle e non il Partito Democratico. Siamo rappresentanti delle istituzioni, non dell'asilo Mariuccia, quindi credo veramente che commentare messaggi pubblicati su Facebook sia veramente di cattivo gusto di fronte agli italiani. Tra l'altro in quei messaggi si testimonia che c'eravamo sentiti. Gli italiani mi pagano lo stipendio per occuparmi dei problemi del Paese e non per parlare del Movimento Cinque Stelle ed è per questo che oggi sono qui a parlare di amianto e voglio occuparmi di problemi ben più seri", ha detto Di Maio.
La risposta di Pizzarotti non si è fatta attendere però. "Di Maio non è mai venuto qua, mi pare paradossale, con una crisi di questo tipo credo che si debbano annullare gli impegni e andare sul posto invece di stare in tour". E poi ancora: "Non so cosa significhi essere sospesi. Nascondono la loro identità, si appellano a regole che non esistono, citano un regolamento sulla base del quale starebbero facendo un'istruttoria senza dirmi qual è. Nella mia risposta chiedevo questo: qual è il regolamento? Chi siete? E solo questo vorrei sapere oggi: chi inventa le regole? Chi le cambia a suo uso e consumo com'è stato per la tv?".
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