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Scontro politico sulla malaria: "La colpa è degli immigrati"

La Lega: il razzismo non c'entra, serve prevenzione Il Pd: malattia importata anche dai turisti italiani

Scontro politico sulla malaria: "La colpa è degli immigrati"

Saranno pure supposizioni. Per ora. Sta di fatto che chi vede collegamenti tra il ritorno di virus debellati e l'invasione migratoria dall'Africa passa per qualunquista e pure un po' razzista. Ieri le prime pagine di Libero e Il Tempo sono state messe alla gogna da Fnsi, Ordine dei giornalisti e varia sinistra umanitaria. Succede. I due direttori Senaldi e Chiocci sono accusati di «caccia all'untore». Però le loro supposizioni fanno già proseliti.

Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord, è il primo a cavalcare l'onda del nesso migrante-emergenza sanitaria: «Piuttosto che attaccare la Regione Veneto per il decreto sulla moratoria per i vaccini il ministro della Salute perché non si attiva per fermare il diffondersi di malattie che in Italia erano state debellate da decenni, e negli ultimi anni sono tornate a diffondersi da quando siamo stati invasi da 600mila immigrati giunti dall'Africa?». Cifre a supporto: «Quest'anno in Italia per la prima volta - prosegue - sono tornati a registrarsi casi di lebbra, ovviamente i contagiati erano immigrati africani. Inoltre c'è stato un'esplosione di casi di tubercolosi, soprattutto in Lombardia, la regione che ospita il maggior numero di richiedenti asilo, oltre 28mila. Nei primi sei mesi del 2017 sono stati eseguiti 8371 test di Mantoux (quelli che rivelano la Tbc) e tra questi i casi da approfondire come sospetta tbc sono stati 3491, ovvero il 42 per cento. A questi vanno poi aggiunti, sempre restando in Lombardia, 684 casi conclamati di scabbia. E adesso la lista si allunga con la malaria...».

Concetto ribadito dal segretario Matteo Salvini: «Un certo tipo di malattia è legato a fenomeni migratori. Se lo certifica una giunta non vicina alla Lega c'è di che riflettere, è scientificamente dimostrato che alcune malattie sono tornate con il movimento migratorio, senza accezione negativa o positiva. Ho due figli e vaccinati ma sono per la libertà di scelta: dieci vaccini non esistono in alcun Paese europeo. In 15 Paesi europei non esiste nemmeno un vaccino obbligatorio. Non vorrei che l'Italia fosse stata scelta come cavia da case farmaceutiche».

Sulla stessa linea Maurizio Gasparri di Forza Italia: «Dicano pure quello che vogliono - attacca l'azzurro -. Purtroppo dietro la tragedia della bambina morta per malattia è probabile che vi sia il ritorno dall'estero di malattie che l'Italia aveva debellato. È giusto attendere l'esito di attente verifiche. Ma è noto da anni che ai caotici flussi di immigrazione si deve il ripresentarsi di casi di tbc o scabbia nel nostro paese. Bando al razzismo, largo a controlli e prevenzione. Non si capisce perché obbligare a tante vaccinazioni i bambini italiani, cosa che condivido, e non avere certezza di attenti controlli per chi viene dall'estero, senza aver potuto, non per propria colpa, fruire di adeguate protezioni sanitarie. Chi si scandalizza per alcuni titoli di giornale farebbe bene a farlo per i rischi sanitari della nostra popolazione. Comunque il dilagare dell'immigrazione è un male per l'Italia, a prescindere dai rischi sanitari che temo crescano con la politica delle porte aperte». E la collega Laura Ravetto lancia l'appello su twitter: «Obbligo profilassi per chi va in paesi a rischio e obbligo emocromo in aeroporto per chi torna (come in USA). Ministero Salute agisca!».

Naturalmente c'è chi dissente. L'assessore alla sanità del Trentino Luca Zeni (PD) è lapidario: «L'immigrazione non c'entra, nel senso che in questo caso ci sono state persone residenti qui in Trentino, dei bambini nati qui, che sono andati in vacanza in Africa e sono tornati. Noi abbiamo 8 o 10 casi all'anno di malaria di importazione. Si tratta sia di stranieri che vanno nei paesi di origine che di italiani che vanno per vacanza o per lavoro. Quindi dovremmo vietare tutti i viaggi all'estero?».

Anche secondo il professor Aldo Morrone, direttore dell'ospedale San Gallicano di Roma il problema non esiste: «Ci siamo preoccupati troppo del movimento delle persone nel mondo, meno delle merci, quasi per nulla di insetti e zanzare. È priva di fondamento la responsabilità dell'immigrato in questa vicenda».

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