Scontro tra Salvini e la Pascale: "Va tenuta buona", "Troglodita"

Scontro a distanza tra Matteo Salvini e Francesca Pascale. Al centro del braccio di ferro le scelte che dividono Forza Italia e il Carroccio nella corsa alle elezioni amministrative a Roma. Il primo ad alzare la voce è l'esponente lumbard che invita Silvio Berlusconi a "tenere buona" la compagna. Un invito che ha mandato su tutte le furie la Pascale. Che oggi ha replicato duramente: "È un troglodita che offende il Sud".

"Dalla sera alla mattina quelli di Forza Italia cambiano tre posizioni. Io non ho sentito Berlusconi, mi hanno chiesto di appoggiare un documento su una federazione di centrodestra con il leader azzurro che convocava il tavolo del programma. Ho detto "sì". Ma è cambiato tutto. Berlusconi lo capisco anche". L'attacco di Salvini arriva dalle colonne del Quotidiano nazionale. In una intervista rilasciata ieri il leader della Lega Nord sferra calci a destra e a manca. Non se la prende solo con Berlusconi. Ma chiama in causa anche la Pascale. "Quando Berlusconi rientra a casa e ha una signorina di fianco che passa il tempo a darmi del 'troglodita' sui social network - dice nell'intervista rilasciata ieri - non deve essere facile". Poi l'affondo: "Dà del troglodita al leader di un partito con cui Forza Italia governa bene Lombardia, Veneto e Liguria e con cui è alleata a Milano. Berlusconi è tirato per la giacchetta da tante persone".

Pascale non accetta "maschilismi e volgarità" espresse dal leader della Lega Nord e a stretto giro risponde confermando di considerarlo un troglodita perché offende lei come donna e il Sud. "Salvini non può impedirmi di esprimere opinioni personali. Il fatto di essere la compagna di Silvio Berlusconi non mi vieta di avere idee e di poterle esprimere". Intervistata da Repubblica la Pascale ribadisce il netto giudizio su Salvini espresso già su Instagram: "Il segretario della Lega offende senza ritegno i meridionali e tutti coloro che non condividono i suoi valori.

Per me si tratta di una evidenza che non si può più sottacere - conclude - se poi la verità infastidisce il signor Salvini, non credo che sia colpa mia o di altri. E poi, invece di preoccuparsi di me, il cui pensiero vale quanto quello di un militante qualunque, perché Salvini non si preoccupa delle offese che dissemina costantemente?".