Scoppia il caso Biancofiore: è suo l'emendamento killer

La deputata azzurra ha presentato il testo per estendere il Tedeschellum al suo Alto Adige. Fi la sconfessa

Scoppia il caso Biancofiore: è suo l'emendamento killer

Roma - Nel bene o nel male, quella di ieri è stata anche la giornata di Michaela Biancofiore. Il tabellone di Montecitorio che, per errore, svela il voto segreto sull'emendamento azzera-Mattarellum in Trentino Alto Adige ha portato al centro della scena la deputata bolzanina. E tanti saluti all'accordo quadripartito Pd-Fi-M5s-Lega grazie al quale si stava mandando in porto la legge elettorale. A uccidere il Tedeschellum, in un certo senso, è stata proprio un'altoatesina. Perché quelli del partito territoriale Svp (Sudtiroler Volkspartei), evidentemente, il tedesco preferiscono parlarlo, ma di certo non intendevano andarci a votare. In Alto Adige meglio i collegi maggioritari del vecchio Mattarellum, che assicuravano rappresentanza alla formazione politica sudtirolese, alleata del Pd. Ma, a far saltare il banco, ci ha pensato la Biancofiore, deputata di Forza Italia, anche lei di Bolzano. In aula e in Transantlantico piovono le accuse: «Così ha fatto saltare l'accordo, un capriccio». Spiega Renato Brunetta, capogruppo di Fi alla Camera: «Vogliamo la riforma come è uscita dalla Commissione. Pur riconoscendo il valore di questo emendamento, per mantenere i patti voteremo contro». Ha votato a favore, invece, M5s. Il deputato grillino Riccardo Fraccaro ha parlato di «un emendamento largamente condiviso, che non si vuole far passare per non far saltare l'accordo».

La grande accusata del giorno si difende con le unghie e con i denti: «Ora qualche servo sciocco sta chiamando Berlusconi per dire che per colpa mia salta l'accordo, ma proprio Berlusconi mi ha insegnato il senso di giustizia e della libertà, e in Trentino si stava verificando una situazione ingiusta. Il mio emendamento era pari a quello di Fraccaro del M5s, e ripristinava una palese ingiustizia che avveniva nella mia terra». In Forza Italia, a spendere una parola per la Biancofiore è il senatore Altero Matteoli: «Non è colpa sua, la colpa è dei Cinque stelle e dei franchi tiratori». Tra l'altro, non è la prima volta che la parlamentare è al centro delle polemiche. C'entrano ancora i rapporti burrascosi con l'Svp. Alla vigilia delle elezioni del 2008 la Biancofiore viene sospesa da coordinatrice provinciale altoatesina del Pdl, proprio con l'obiettivo di cercare un'alleanza col partito della Stella Alpina.

Berlusconi voleva raggiungere un accordo con la Svp, così da rosicchiare consensi in un confronto elettorale in bilico. Per la cronaca, i sudtirolesi, optarono ancora per il centrosinistra. Vinse Prodi per un pugno di voti. E fu un'altra storia.

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