Cronache

Scoppia l'airbag dell'auto. Muore neonato sul seggiolino

La vettura del papà coinvolta in un tamponamento Il piccolo si trovava nell'ovetto sul sedile anteriore

Scoppia l'airbag dell'auto. Muore neonato sul seggiolino

Ieri avrebbe compiuto due mesi. Invece è morto nell'auto guidata dal papà per lo scoppio dell'airbag, che si è aperto dopo un banale tamponamento.

Pisa piange un neonato. Succede decine di volte di rimanere coinvolti in un incidente e uscire senza un graffio, soprattutto quando ci si trova nel traffico cittadino. Invece quel tamponamento per il bimbo è stato fatale e ha cambiato per sempre anche l'esistenza dei suoi genitori.

La famiglia era nell'auto e stava percorrendo via Manghi. Alla guida era il papà, mentre la mamma e il figlio di due anni erano seduti sul sedile posteriore. Il neonato, invece, era su quello anteriore, dentro l'ovetto.

Improvvisamente alle 16 c'è stato un maxitamponamento. La vettura sulla quale viaggiava il piccolino era la terza della coda di auto rimaste coinvolte. L'airbag è esploso e ha investito il neonato in pieno. La mamma e il papà si sono resi conto immediatamente che la situazione era gravissima. Il figlio è stato trasportato d'urgenza nell'ospedale di Cisanello, in condizioni disperate. Anche il fratello è rimasto ferito ma in modo più lieve. I medici che hanno visitato il neonato, invece, hanno riscontrato un trauma toracico e cranico importante e lo hanno sottoposto a un intervento chirurgico, nella speranza di riuscire a salvarlo. Ma il neonato non ce l'ha fatta e alle 22.30 di domenica sera è morto.

Le prime verifiche hanno dimostrato che l'airbag sul lato del bambino non era disattivato come prevedono invece le normative di sicurezza per chi monta il seggiolino sul sedile anteriore.

Sul posto è intervenuta la polizia municipale, guidata da Michele Stefanelli, per ricostruire la dinamica dell'incidente. Gli scenari che si profilano possono essere di due tipi ovvero omicidio stradale o omicidio colposo, come spiega il penalista Piergiorgio Assumma, presidente dell'Onvos, l'Osservatorio nazionale vittime omicidi stradali. «Questo sarà determinato solo ed esclusivamente, dopo la ricostruzione della dinamica e l'accertamento, in merito all'esplosione dell'airbag e al posizionamento del seggiolino - spiega Assumma - nonché, se il seggiolino rispettava le prescrizioni proprie del codice della strada (adeguatezza al peso, omologazione e giusto posizionamento). Ora, se venisse accertato che la posizione e la qualità del seggiolino erano contrarie alle prescrizioni del codice della strada, potrebbe profilarsi l'ipotesi di omicidio stradale. Qualora, invece, si dovesse accertare che si è trattato di un malfunzionamento al momento dello scoppio, lo scenario potrebbe cambiare profilandosi un omicidio colposo e non più un omicidio stradale».

Per Pietro Meda, vicepresidente vicario di AutomobileClub Milano, la tragedia poteva essere evitata. «Ricordo che gli incidenti più gravi si verificano su strade urbane in tratti che si pensa siano meno pericolosi - sottolinea Meda -. Ecco gli accorgimenti per proteggere i bambini durante il trasporto in auto. Il seggiolino va installato sul sedile posteriore centrale, altrimenti è meglio quello di destra, rivolto in senso contrario alla direzione di marcia fino ai 15 mesi di età del bambino; inoltre c'è l'obbligo di uno schienale per tutti i seggiolini per i bambini sotto i 125 cm d'altezza. Se proprio non si può fare altrimenti e il seggiolino è posto sul sedile anteriore nel senso di marcia, si deve assolutamente disattivare l'airbag.

Purtroppo anche i dispositivi di sicurezza se non configurati correttamente possono diventare pericolosi, soprattutto per i più piccoli».

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