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Scritta choc a Mondovì, se Vauro nella sua vignetta dà (implicitamente) del nazista a Salvini

Nell'illustrazione finita nella prima pagina de Il Fatto quotidiano, l'autore satirico toscano lascia intendere una specie di paragone tra la figura del nazista con la bomboletta in mano e il gesto del leader della Lega al citofono

Scritta choc a Mondovì, se Vauro nella sua vignetta dà (implicitamente) del nazista a Salvini

La vignetta rimanda all'episodio della scritta antisemita comparsa negli ultimi giorni sulla porta di casa di Lidia Rolfi, la staffetta partigiana di Mondovì (in provincia di Cuneo) deportata nel 1944 nel campo di concentramento tedesco di Ravensbrück e testimone degli orrori dell'olocausto. E il riferimento è chiaro: nell'illustrazione che Vauro Senesi del neonazista che tiene in mano la bomboletta per imbrattare l'igresso dell'abitazione di Rolfi l'allusione è alla Lega. E, in particolare, a Matteo Salvini.

Lo strano accostamento

Il disegno satirico del vignettista toscano, pubblicato sulla prima pagina de Il Fatto quotidiano di oggi, infatti, sembrerebbe accostare, infatti, chi ha voluto intimidire la famiglia Rolfi con quelle parole "Juden hier" (che significa "Qui ci sono degli ebrei") al leader leghista che, proprio qualche giorno fa, durante la campagna elettorale, a Bologna, aveva citofonato all'abitazione di una famiglia di tunisini per chiedere se ci fosse in casa il figlio spacciatore.

La vignetta

Nella vignetta disegnata da Vauro, infatti, si vedono sia la porta, sia la scritta, con anche la stella di David. Davanti all'ingresso della casa della partigiana, sopravvissuta a uno dei peggiori lager tedeschi in epoca nazista, sempre nel disegno dell'autore, c'è un uomo in piedi, con una bomboletta in mano. Indossa un giubbotto nero, ha gli occhiali scuri, la croce celtica e tutti gli altri simboli che lo riconoducono all'iconografia fascista. Poi, la didascalia alla vignetta: "Non c'è il citofono", con un probabile riferimento al gesto del leader delle Lega Salvini.

L'accostamento con Salvini

Anche se il paragone non è diretto, né ci sono elementi concreti di somiglianza che riconducano la figura rappresentata a Matteo Salvini o al suo gesto in Emilia Romanga dei giorni scorsi, a molti la frase che accompagna l'illustrazione di Vauro sembrerebbe riferirsi proprio a quell'episodio. Che ha, comunque, scatenato diverse polemiche.

Vauro (sempre) contro Salvini

Tuttavia, quella pubblicata nel numero di oggi del quotidiano diretto da Marco Travaglio non è l'unica vignetta in cui l'illustratore satirico toscano se la prende o deride l leader leghista. Soltanto qualche giorno fa, infatti, in un'altra illustrazione, questa volta per Left, c'è una coppia davanti a una finestra aperta. La donna, rivolgendosi al marito che tiene in mano un secchio pieno di liquidi, gli chiede: "Ma che fai con quel secchi di acqua zozza?".

Lui risponde: "Metti che ci suono il citofono".

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