Cronache

"Se mi fai lo sconto sulla coca, ti do mascherine e gel"

Un infermiere in piena prima ondata Covid ruba materiale medico per la droga: 24 arrestati

"Se mi fai lo sconto sulla coca, ti do mascherine e gel"

Un bello sconto sull'acquisto di cocaina in cambio di mascherine e gel disinfettante. Siamo al 27 febbraio 2020, l'uragano Covid è esploso da una settimana e questi presidi sanitari sono introvabili: valgono oro. Diventano quindi materia di trattativa anche nei traffici pusher-cliente.

Ecco lo scambio intercettato dalla polizia. Il cliente abituale, infermiere: «Ho smontato dalla notte... ascoltami... queste sono le mascherine... queste sono quelle chirurgiche e queste FP3, capito? Questa è l'amuchina... va bene? Fanne quello che vuoi!... Questo è disinfettante per le mani... questo è disinfettante chirurgico... costa un botto di soldi (...). Le mascherine quando ne ha ancora di più te le do senza problemi». Lo spacciatore: «Dammi solo 50 (euro, per un grammo di cocaina, invece di 60-70, ndr)». Il cliente: «Minchia, di lusso». Poi il pusher chiama la moglie, soddisfatto: «Vedi che il dottore dove sono andato adesso mi ha dato mascherine, amuchina, sapone per le mani. Stasera porto tutto a casa». Anche solo da questo passaggio dell'ordinanza del gip di Milano Guido Salvini si intuisce come nei mesi più duri del primo lockdown, tra febbraio e aprile 2020, lo smercio di cocaina continuasse a pieno ritmo. Nonostante qualche intoppo nei rifornimenti. Il traffico al centro dell'inchiesta degli agenti del Commissariato Comasina e della Squadra mobile, e coordinata dal pm Francesca Crupi, girava intorno secondo la Procura a Euprepio Carbone, detto «Genny Savastano» finito in carcere ieri. Il 36enne durante l'emergenza sanitaria si dava da fare «in modo da soddisfare e fidelizzare, anche con piccole cessioni a credito, la clientela». Si adoperava in prima persona in «una intensa attività di spaccio al minuto, anche più volte nello stesso giorno».

L'ordinanza di custodia cautelare, in prigione o ai domiciliari, riguarda altre 23 persone arrestate tra Milano, Monza, Torino, Bergamo e Sassari sempre per traffico di droga. Le indagini hanno preso spunto, tra l'altro, dalle dichiarazioni di alcuni pentiti. Stando agli atti, il gruppo di trafficanti contava anche sulla «vicinanza a note famiglie criminali quali i Pompeo e i Flachi». Sono state individuate in particolare due bande di cittadini italiani che organizzavano lo spaccio concentrato nella zona a nord di Milano e una banda di cittadini albanesi che gestiva il traffico su larga scala di cocaina, hashish e marijuana.

Nel corso delle indagini sono stati sequestrati auto, monili, contanti, un maneggio e alcuni capi di bestiame acquistati dagli indagati con i guadagni dello smercio di droga.

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