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Ma se mi trovo e non mi piaccio?

Ma se mi trovo e non mi piaccio?

I o capisco tutte le perversioni, ma quella di mettersi a camminare per giorni e giorni no, non riesco a provare nessuna empatia. Sarà che la figata di vivere nei tempi moderni è aver velocizzato i trasporti, non è più come nell'antichità che per andare da Milano a Roma impiegavi giorni, a cavallo o a piedi, oggi puoi non camminare per niente. Sebbene il mio medico mi dica di camminare almeno 40 minuti al giorno, e io non voglio saperne neppure di quelli, troppa fatica.

Invece questi, incredibile a dirsi, si rilassano così, e non è solo una questione di rilassamento, molti dicono di trovare se stessi, e cosa trovino quelli che trovano se stessi non l'ho mai capito, prima cos'erano? E tra l'altro quando hai trovato te stesso cosa ci fai, magari lo trovi e ti fa schifo, era meglio essere un altro. Tutto comunque all'insegna della scomodità: si dorme nelle celle di conventi, ci si riposa in chiostri deserti, e poi si riprende a camminare, camminare, camminare, che due palle. Lo chiamano slow walking, perché tutto ciò che è slow è fico, ma allora cosa c'è di più slow che starsene fermi? Tuttavia c'è anche chi usa la bici (secondo me barando, perché è vero che se hai voluto la bicicletta devi pedalare, ma se vuoi fare la Via Francigena devi camminare).

Sono quelli che talvolta vedo ai lati della strada arrancare con degli zaini enormi sulle spalle, come se si fossero portati dietro la casa, come delle tartarughe antropomorfe, e mi fanno pena, mentre io gli sfreccio vicino con la macchina sentendomi Batman con la bat-mobile, e loro ci metteranno settimane per arrivare, come fossero nel Medioevo, poverini mi viene voglia di dargli un passaggio (scacciando il pensiero maligno di investirli), ma tanto non lo vorrebbero.

Ti dicono che la fatica, il dolore, la perseveranza nel cammino ti mettono di fronte ai tuoi limiti, ma io non voglio essere messo di fronte ai miei limiti, già mi sembra di averne troppi così. Ti dicono che apprezzi meglio il paesaggio, ma a me farebbero solo male i piedi e non me ne fregherebbe niente del paesaggio. Ti dicono che è un'esperienza spirituale, ma io non ho proprio idea di cosa sia lo spirito.

A meno che per spirito non si intenda la mente, il cervello, e il mio modello ideale di cervello nel caso è Stephen Hawking, che era tetraplegico, immobilizzato su una sedia a rotelle, e secondo me se fosse stato in grado di camminare non sarebbe diventato il genio che era, è diventato Stephen Hawking proprio perché non poteva mettersi a camminare come uno scemo.

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