Il segretario Cisl a Conte: "Ci ascolti, meno tasse sul lavoro e le pensioni"

Il segretario Cisl a Conte: "Ci ascolti, meno tasse sul lavoro e le pensioni"

Roma. Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, sarà l'unico esponente sindacale presente nel convegno organizzato a Fiuggi dal presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani. Un momento di confronto, ma anche un modo per valutare i temi della manovra.

Segretario Furlan, il dibattito sul reddito di cittadinanza ha fatto passare in secondo piano il tema dell'abbassamento della pressione fiscale.

«Lavoratori dipendenti e pensionati, insieme, rappresentano oltre il 75% del nostro erario. Da tanto tempo che, come Cisl, chiediamo una riforma fiscale amica del lavoro che agevoli le imprese che investono in occupazione e in ricerca. Allo stesso modo, chiediamo un fisco meno pesante sulle buste paga dei lavoratori e sulle pensioni degli anziani. Credo che la manovra debba dare un segnale chiaro per mettere la crescita al centro: si può fare un progetto per tappe. Tra l'altro rendere più pesanti le buste paga farebbe crescere le nostre imprese che al 75% lavorano per i consumi interni».

Il reddito di cittadinanza, secondo lei, è un sussidio o un incentivo al ricollocamento?

«Dobbiamo evitare che diventi un sussidio senza prospettive:deve diventare un elemento delle politiche attive del lavoro. Le dichiarazioni degli esponenti del governo talvolta sono contraddittorie: ci esprimeremo sul testo definitivo».

Cosa pensa del superamento della riforma Fornero con l'introduzione di «quota 100»?

«Quota 100 con 62 anni di età pensionabile e 41 anni o 41 e mezzo di contributi come secondo canale di uscita è una buona base di partenza che il governo deve discutere con le parti sociali. Ci sono due aspetti da risolvere: creare una pensione di garanzia per i giovani e garantire un'uscita alle donne, soprattutto del Mezzogiorno, che non riescono ad arrivare a 38 anni di contributi».

Il convegno di Fiuggi sarà un'altra occasione di incontro con Confindustria. Manca il governo...

«Con Confindustria abbiamo realizzato il modello contrattuale innovativo del Patto per la fabbrica. Al governo chiediamo di sostenere fiscalmente la contrattazione di secondo livello e le imprese che investono sul lavoro. Mi auguro che si possa aprire un confronto, ma ormai Conte ha superato i tre mesi dall'insediamento e non ha mai incontrato le parti sociali. La legge di Bilancio sarebbe una buona opportunità».

Anche sulle infrastrutture mancano certezze.

«La posizione del Paese è strategica: dobbiamo dotarci di infrastrutture che facciano viaggiare velocemente le persone e le merci.

Abbiamo bisogno di corridoi verso l'Europa come la Tav e il Terzo Valico. E poi c'è il tema del costo dell'energia che è più alto del 30% rispetto al resto d'Europa: per questo la Cisl ritiene essenziale la Tap. Superiamo le discussioni ideologiche e guardiamo allo sviluppo del Paese».GDeF

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