"Sanza 'nfamia e sanza lodo". Così è visto il semestre di presidenza italiana dalla Germania: "Null, zero, non in quanto voto, ma nel senso che non si trova la pur minima valutazione, lode o critica".
Prima di noi era toccato alla Germania e, dopo di noi, toccherà alla Lettonia e al Lussemburgo, il che significa che - come scrive ItaliaOggi - "per tutto il 2015, l'UE sarà guidata, con tutto il rispetto, da due "nani" che non si sognano neanche di decidere i destini di quasi mezzzo miliardo di europei, come aveva promesso, anzi minacciato, Renzi".
Alla Germania proprio non va giù il fatto che la presidenza italiana sia stata così incolore. Il vertice milanese sul lavoro è stata solamente un'enorme passerella mediatica, che va assomata alla zuffa di Renzi con Juncker. Una figuraccia.
Eppure di carne al fuoco per l'Italia, volendo ce n'era. La crisi ucraina, per esempio. Ma Renzi ha preferito vestire i panni del grande assente, non prendendo una posizione chiara, e - soprattutto - non alzando mai la voce contro "le inutili sanzioni volute da Obama", che "danneggiano soprattutto l'italia, dopo la Germania".
Il premier italiano non ha speso "neanche una parola sullo scontro dell'Europa contro il gigante di Google. Sull'accordo commerciale Ttip, che rischia di consegnare l'Europa agli Usa, e che altrove provoca accesi dibattiti, Renzi si è limitato a dire che 'va bene'".
Matteo non vuole infastidire l'amico Barack: "È filoamericano a prescindere".Zero, insomma. Una presidenza incolore ed inutile. Così parlò la signora Germania.
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