C'era una volta il contadino che col suo trattore perlustrava i campi e con l'occhio dell'esperienza valutava quando e come intervenire.
C'era una volta. Perché il nuovo agricoltore, oggi, sul trattore ha montato un sistema Gps che segnala il percorso di semina e lo guida tramite sistema satellitare. Non solo. Il nuovo agricoltore usa droni e radar per conoscere in tempo reale lo stato del terreno e intervenire di conseguenza.
L'agricoltura cambia il passo. E il futuro è già presente. Come succede ad Alba dove il tartufo ora ha un chip che lo rende tracciabile tramite satellite. Una App legge il codice di provenienza e certifica la qualità. Sono solo due esempi della cosiddetta «Precision Farming», ovvero l'Agricoltura di Precisione, un settore in crescita in cui un gruppo come Finmeccanica è all'avanguardia con una gamma di capacità e di soluzioni integrate che comprendono tanto i sistemi e i sensori in situ e remoto (ottico, radar, multispettrale e iperspettrale) quanto le piattaforme che li impiegano (ovvero satelliti, aerei, droni), oltre all'elaborazione dei dati e ai sistemi di geolocalizzazione per la tracciabilità dei prodotti. Come quello del tartufo di Alba appunto, rilevabile e identificabile grazie al chip che può illustrarne la provenienza direttamente sullo smartphone.
Fare la cosa giusta, nel posto giusto, al momento giusto, con la giusta misura: sono questi infatti i quattro essenziali imperativi sui quali si fondava in passato l'operato dei maestri della terra e si fonda ancor di più oggi l'Agricoltura di Precisione. Così ci sono «strumenti iperspettrali», in grado di dare informazioni sulle caratteristiche chimico-fisiche del terreno, e, installati su piattaforme aeree o satellitari, possono essere impiegati per monitorare la vegetazione e analizzare con più precisione la produttività agricola. Grazie a tali sistemi è possibile, solo per fare un esempio, rilevare la concentrazione di azoto, presente in quantità elevate laddove le coltivazioni crescono rapidamente, indirizzando così la raccolta. In questo modo è più immediato valutare lo stato di salute delle piante e l'insorgenza di malattie per poter agire solo quando necessario, risparmiando tempi, energia, risorse idriche, fertilizzanti e riducendo emissioni e inquinamento. A trarne i vantaggi oggi non è solo la pubblica amministrazione ma sempre più i diretti interessati: aziende, consorzi, investitori di colture pregiate, soprattutto la viticoltura. Un esempio concreto è il programma Earthlab di Telespazio, che punta alla costituzione di una rete di centri operativi per il monitoraggio dell'ambiente e la sicurezza, con l'impiego integrato di satelliti, velivoli e droni, e che ha avuto quale prima sede alla fine del 2013 l'Aquitania in Francia. Grazie all'impiego della tecnologia è infatti possibile realizzare mappe con le caratteristiche dei vigneti e gli interventi necessari su ogni zona (potature, concimazioni, diradamenti, irrigazione, vendemmia o altro).
L'Agricoltura di Precisione sta assumendo un nuovo ruolo in Italia, al punto che lo stesso Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina ha dichiarato di recente durante una visita a Expo, di volere realizzare il primo Piano nazionale per lo sviluppo del «Precision Farming» italiano, convinto che «l'Italia possa diventare leader in Europa nell'utilizzo di tecnologie e innovazioni in grado di rendere più efficienti le pratiche agricole, puntando sulla sostenibilità ambientale e aumentando la competitività delle nostre imprese». E a quanto pare l'industria nazionale appare pronta ad accettare la sfida e a fare la sua parte.
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