La Serie A vuole riscattarsi: Anna Frank sulle magliette

Letture prima delle gare. Gentiloni: «Inaudito irridere il dramma degli ebrei». E Tajani chiede perdono alla Ue

La Serie A vuole riscattarsi: Anna Frank sulle magliette

Renzi vorrebbe tutti con la maglietta bianca e la stella di David sul petto. Ma siccome non è lui che decide, ma la Federcalcio, ci sarà solo un minuto di silenzio (che al solito silenzio non sarà) sui campi di A, B e C. E anche la lettura di qualche passo da Il Diario di Anna Frank e Se Questo è un Uomo. Iniziativa che ben si lega alla proposta #ioleggoperché che, fino a 29 ottobre, invita i giovani alla lettura. È quello che accadrà oggi sui nostri campi di calcio. Non servirà a ricucire lo strappo tra Lazio e comunità ebraica. Ieri un comunicato del «direttorio» degli Irriducibili informa che si è «trattato di semplice scherno e sfottò da parte di qualche ragazzo». «Una pratica - aggiungono - lecita, poiché non è reato apostrofare un tifoso avversario accusandolo di appartenere ad altra religione...». L'avvocato del diavolo è sempre all'opera. Nel frattempo la Digos ha già identificato una quindicina di ultras laziali.

Ieri il triste episodio era in cima all'agenda. E la Rai ha prontamente aggiornato i suoi programmi con uno special serale dedicato a Anna Frank su RaiStoria. È ancora scosso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Utilizzare l'immagine di Anna Frank come segno di insulto e di minaccia, oltre che disumano, è allarmante per il nostro Paese, contagiato, ottanta anni addietro, dall'ottusa crudeltà dell'antisemitismo».

Gesta come quelle degli Irriducibili non servono alla causa del nostro Paese, le cui tifoserie continuano ad avere la nomea di razziste in tutta Europa: subito gli ultras dell'Ascoli hanno annunciato che non rispetteranno il silenzio. Per questo il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani ha aperto la plenaria a Strasburgo scusandosi e condannando fermamente ciò che accaduto a Roma «dove un gruppo di hooligan ha utilizzato l'immagine di Anna Frank per offendere tifosi di un'altra società sportiva. Credo - ha continuato - che l'antisemitismo debba restare solo un'orribile esperienza del nostro passato».

Parole durissime di condanna le ha espresse anche monsignor Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone e presidente della Commissione dei vescovi italiani per l'ecumenismo e il dialogo. «Assurdo, vergogna. Stiamo sottovalutando l'antisemitismo risorgente in diversi modi. E l'Europa che si chiude, che costruisce muri, che diffonde l'odio per l'altro, si sta incamminando su questa pericolosa via. L'antisemitismo è strettamente collegato al razzismo. Il Congresso ebraico mondiale nel 2016 ha censito sulla rete 382mila post antisemiti, cioè uno ogni 83 minuti. Sono molto preoccupato e esprimo la mia solidarietà alla comunità ebraica romana».

Comunità ebraica che ieri ha ricevuto la visita del presidente della Lazio Claudio Lotito. Gesto spontaneo che non ha entusiasmato. Assenti i rappresentanti ufficiali. Per il rabbino capo Riccardo Di Segni «la comunità non è una lavatrice!». «Ci sono gruppi ultras di squadre di calcio che pensano di scherzare sulla figure della storia, su quella di Anna Frank: ciò che è successo è incredibile, inaccettabile e non può essere minimizzato o sottovalutato», annota il premier Paolo Gentiloni. Infine il presidente del Coni Giovanni Malagò che si dice «basito».

Il numero uno dello sport italiano definisce «a dir poco singolare» la possibilità data ai tifosi della curva biancoceleste di accedere alla curva Sud dopo la squalifica del loro settore di appartenenza per cori razzisti. «Così si danneggia una squadra che sta giocando bene e un allenatore che sta conquistando tutti. Questo qui non è calcio». Bella scoperta.

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