Sexgate, prima vittima: si uccide il politico nella lista dei molestatori

Suicidio del ministro gallese Carl Sargeant Aveva accettato di dimettersi dopo le accuse

Sexgate, prima vittima: si uccide il politico nella lista dei molestatori

L o scorso venerdì si era dimesso volontariamente dal partito chiedendo un'inchiesta interna urgente che ripulisse il suo nome dalle accuse di molestie sessuali di cui ancora non conosceva i dettagli. Ma Carl Sargeant, ex ministro laburista del Galles per le Comunità e l'Infanzia, non saprà mai di che cosa esattamente era stato accusato né da chi. La polizia l'ha infatti trovato morto ieri, verso le 11.30 del mattino, nella sua casa di famiglia di Connah's Quay dove l'uomo, sposato e con due figli, ha vissuto per tutta la vita. La morte non è stata ritenuta sospetta dagli inquirenti il che significa che quasi sicuramente si tratta di un suicidio.

Sargeant aveva 46 anni e venerdì il partito laburista gallese l'aveva sospeso dall'incarico dopo essere stato informato dal primo ministro Carwyn Jones che c'erano state delle denunce per condotta inappropriata da parte di alcune donne a suo carico. Jones ha raccontato di aver chiesto al suo staff di sentire le signore in questione e dopo di non aver potuto fare altro che avvertire il partito. I vertici del Labour avevano poi fatto sapere che il ministro era stato sospeso, ma in realtà Sargeant, di concerto con il primo ministro, aveva accettato di dimettersi perché si facesse luce su accuse che aveva definito «scioccanti e angosciose».

Ieri i giornali nazionali hanno diffuso la breve nota che lo stesso ministro aveva diramato in cui spiegava anche di non essere stato ancora informato nel dettagli sul contenuto delle accuse. Nello stesso giorno la famiglia lo ha ricordato in un breve e doloroso comunicato come «un padre e un marito amatissimo, il collante che univa tutti noi». Sotto choc la gente della sua città natale che lo conosceva bene, ma anche i colleghi di partito e di quelli avversari e lo stesso primo ministro, che ha sottolineato come quell'uomo così imponente - tanto da venir soprannominato «il gigante gentile» - sia stato «non solo un collega, ma anche un amico. La sua morte mi addolora e rattrista profondamente» ha detto Jones.

Bandiera a mezz'asta ieri a Cardiff, mentre tutti gli incontri previsti dall'assemblea gallese sono stati rimandati in segno di rispetto per la famiglia. Persino la squadra di calcio locale di cui Sargeant era presidente ha cancellato tutti gli incontri. Carl era stato eletto per la prima volta nel 2003 e durante la sua carriera aveva ricoperto numerosi incarichi, la maggioranza in ambito sociale.

Il leader laburista Corbyn lo ha dipinto come «un uomo che ha rappresentato il partito» a cui apparteneva e che si era sempre speso nelle battaglie sociali. E mentre fioccavano le dichiarazioni di stima e di affetto non sono mancate le critiche a quel sexgate britannico che, di fatto, ha trovato in Sargeant la sua prima vittima.

«È ovvio che Carl riteneva che sarebbe stato ritenuto colpevole prima che gli venisse offerta la possibilità di difendersi- ha affermato ieri l'ex membro dell'Assemblea del partito socialdemocratico gallese Rodhry Glyn Thomas - quindi penso che dobbiamo trovare un sistema equo per tutti, un sistema che difenda chiunque, ma che eviti di far sentire la gente come se non fosse in grado, fin dal principio, di battersi per la propria causa».

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