La sfida del Cavaliere al voto: il logo "Berlusconi presidente"

L'ex premier si prepara. Il M5s insorge ma gli azzurri: "Si rassegnino, Strasburgo dirà che può ricandidarsi"

La sfida del Cavaliere al voto: il logo "Berlusconi presidente"

Mossa a sorpresa del Cavaliere. Ieri mattina, poco prima dell'inizio del vertice con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, ha anticipato su Twitter il simbolo con il quale Forza Italia si presenterà sulle schede elettorali il prossimo 4 marzo. Nel logo, bianco e blu, sotto la scritta «Forza Italia» campeggia anche lo slogan «Berlusconi presidente». «Anche con questa nuova legge elettorale votare è molto facile: basta barrare il logo di Forza Italia!», ha scritto sul social Silvio Berlusconi.

Si tratta di un'iniziativa che riafferma la volontà del Cav di non fare solo il «padre nobile» della coalizione di centrodestra ma di svolgere un ruolo più che attivo non solo in campagna elettorale ma anche in un futuro governo di centrodestra, rintuzzando allo stesso tempo le velleità del leader leghista Salvini che ha inserito nel simbolo del Carroccio anche il proprio nome con la dicitura «premier». Insomma, Silvio c'è.

Il blitz berlusconiano ha, però, indispettito il Movimento 5 Stelle che ha inondato la Rete di messaggi nei quali si ricorda con una enfasi e dichiarata acrimonia che Berlusconi non è candidabile per via degli effetti retroattivi della legge Severino. «Siamo al capolavoro delle fake news. Anzi, meglio, a una presa per i fondelli colossale!», ha commentato il deputato grillino, osservando che «questa balla sarà scritta nero su bianco su un pezzo di carta fondamentale per la nostra democrazia: la scheda elettorale». Toninelli ha rimarcato che «questo signore oggi non può essere il presidente del Consiglio a causa della condanna in via definitiva per frode fiscale». Contumelie riprese anche da altri esponenti M5S («Una truffa», «Una presa in giro») e dal presidente della Giunta elezioni e immunità del Senato, il vendoliano Dario Stefàno, artefice materiale della decadenza nel 2013 sulla quale ha anche scritto un libro. «C'è una sorta di pubblicità ingannevole nel simbolo», ha dichiarato.

Attacchi ingiustificati rispetto ai quali Forza Italia si è contrapposta come un sol uomo a difesa del proprio fondatore. «Si rassegnino i detrattori e coloro che fanno riferimento a inique sentenze che prima o poi saranno spazzate via: Berlusconi è il punto di riferimento di un'intera area politica, visto che Fi è tuttora il principale partito del centrodestra», ha chiosato Maurizio Gasparri sottolineando che «perfino Bill Emmott ha dovuto fare una sostanziale autocritica dopo aver offeso immotivatamente Berlusconi nel passato, riconoscendone l'autorevolezza, le doti di equilibrio, la funzione indispensabile in questa delicata fase della vita italiana». «Se c'è un imbroglio è quello patito da Silvio Berlusconi e dall'intero Paese che si è visto privare della sua presenza in Senato. Ma questo - in attesa che la Corte di Strasburgo lo certifichi - l'hanno riconosciuto ormai tutti, tranne che il M5S», gli ha fatto eco Mariastella Gelmini. «Sono polemiche ridicole e speciose: Berlusconi è il nostro presidente ed è, da oltre 20 anni, il leader indiscusso del centrodestra», ha aggiunto il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, invitando i grillini a scrivere Di Maio presidente sul logo «e poi vediamo cosa scelgono gli italiani...».

«Il giustizialismo non muore mai», ha contrattaccato Mara Carfagna, ribadendo che «Berlusconi è in attesa di un pronunciamento della Corte dei Diritti dell'uomo che gli restituirà la possibilità di candidarsi».

«Quando introdurremo il presidenzialismo, Berlusconi diventerà il primo presidente della storia repubblicana eletto direttamente dal popolo italiano», ha concluso Sestino Giacomoni ricordando che «200 milioni di voti degli italiani non si possono cancellare retroattivamente».

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