Per loro era una domenica tipo, quella da dedicare alla passione di una vita. Così anche ieri la 63enne Violetta Laiketsion e il 70enne Ermes Zampa si sono lanciati nei cieli di Fano, nei pressi dell'aeroporto. Tutto procedeva come ad ogni lancio - insieme ne avevano fatti centinaia - ma qualcosa è andato storto quando i loro paracadute erano aperti e solcavano i flussi d'aria. A circa 40 metri da terra, quando ormai il campo di atterraggio è a soli pochi secondi, i paracadute dei due si toccano: i fili si intrecciano, i corpi collimano e - senza forza di attrito aerodinamico - precipitano insieme. Questione di attimi. Per Violetta ed Ermes - lei riminese, lui istruttore pesarese, entrambi paracadutisti esperti - non c'è nulla da fare. L'impatto al suolo è violento e nemmeno l'intervento del personale sanitario ha potuto far nulla, tanto che non è stato disposto alcun trasporto in ospedale dopo l'incidente.
"Non ho visto il momento in cui si sono toccati ma solo i due paracaduti collassati che venivano giù - ha commentato a caldo Roberto Mascio, direttore della scuola di paracadutismo di Fano (Pesaro e Urbino) -. Evidentemente non si sono resi conto della presenza l'uno dell'altro, quella quota era troppo bassa per poter fare qualsiasi cosa".
Guasto tecnico o errore umano? Ruotano intorno a questi due interrogativi le indagini dei carabinieri, che si stanno occupando innanzitutto di ricostruire l'esatta dinamica dello schianto a partire dalle testimonianze di chi era presente nella zona ieri mattina. La tragedia si è infatti consumata a pochi metri dall'aeroporto di Fano davanti agli sguardi attoniti del personale aeroportuale e di passeggeri in attesa del proprio volo. Di certo su quell'aereo c'erano 14 paracadutisti e Violetta ed Ermes, tra i più esperti, si erano lanciati con altri due amici. "Avevano anni di paracadutismo alle spalle - ricorda Mascio, che ben conosceva le due vittime -: persone splendide di cui sentiremo la mancanza". Il sindaco di Fano Luca Serfilippi, a nome della cittadina, che si è mostrata particolarmente scossa dall'accaduto, ha voluto esprimere "cordoglio e vicinanza alle famiglie".
La tragedia di Fano ha tratti drammaticamente simili all'incidente del 2022 al Campovolo di Reggio Emilia quando il 54enne Fabrizio Del Giudice e il 35enne Gabriele Grossi ebbero una collisione a volo aperto causando anche in quel caso l'intreccio dei fili e la caduta immediata da un'altezza di circa 50 metri. Anche loro erano paracadutisti esperti con centinaia di lanci alle spalle.
Proprio negli ultimi giorni in molti saranno incappati in un video diffuso dall'Autorità australiana per la sicurezza dei trasporti per sensibilizzare ai rischi ad alta quota: si vede un paracadutista trascinato violentemente nel vuoto e impigliato al piano della coda del velivolo, mettendo anche a rischio la sua stabilità in volo.
Le statistiche globali indicano comunque, anche in Italia, un miglioramento significativo della sicurezza grazie alla tecnologia, con tassi di mortalità ridotti a frazioni. I dati della United States Parachute Association (USPA) registrano infatti un tasso di 0,28 morti ogni 100mila lanci, circa la metà rispetto agli anni Settanta.