Altro che "decisivi": ecco i veri dati che smontano Calenda

Il leader di Azione si pavoneggia e tenta di prendersi la scena da protagonista. Ma l'ultimo sondaggio dice che il suo "centrino" vale appena il 3,6%

Altro che "decisivi": ecco i veri dati che smontano Calenda

Da settimane cerca di prendersi la scena, con uscite roboanti accompagnate poco dopo da riposizionamenti. La mattina apre all'alleanza con il Partito democratico; la sera valuta se correre in solitaria. Di giorno giura che farà di tutto per far restare Mario Draghi a Palazzo Chigi; di notte si dice pronto a candidarsi in prima persona. Carlo Calenda si pavoneggia e attribuisce un ruolo cruciale alla sua creatura politica, ma la forza tanto decantata dal suo "centrino" si schianta contro il muro dell'ultimo sondaggio.

I numeri di Azione

L'ex ministro dello Sviluppo economico si affretta a godere di qualche numero positivo, mostrando ottimismo in vista del ritorno alle urne. Azione punta ad assumere il ruolo di polo attrattivo sia per gli elettori riformisti di sinistra sia per i moderati, cercando di fare da calamita alla platea di Forza Italia. Ma davvero Calenda sta riuscendo nel tentativo di sottrarre voti al partito di Silvio Berlusconi?

L'ultimo sondaggio di Ipsos per il Corriere della Sera parla in maniera inequivocabile: l'asse tra Azione e +Europa viene dato appena al 3,6%, tra l'altro in calo dello 0,2% rispetto all'ultima rilevazione dello scorso 30 giugno. E questa sarebbe la forza attrattiva? Invece Forza Italia può godere del 9% dei consensi, una quota assai superiore a quella a cui ammonterebbe Azione.

A questo punto sorge un'altra domanda, la cui risposta sfata un mito: Calenda sarebbe determinante per il centrosinistra? Anche in tal caso il sondaggio di Ipsos non lascia spazio a libere interpretazioni: il centrodestra (Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia) vola al 45,8%, mentre un'eventuale ammucchiata rossa (Partito democratico, Articolo Uno, Verdi-Sinistra italiana, Azione e +Europa e Insieme per il futuro) si fermerebbero al 33%. Quale sarebbe l'incisività?

Calenda in tilt

Calenda continua a tirarla per le lunghe: "Non possiamo sbagliare la decisione sulla corsa in coalizione al centro o con il Partito democratico. La legge elettorale è quella che è, e la campagna dura un mese. Entro lunedì decideremo". Come se le sorti del Paese dipendessero dal suo "centrino", che viene definito "attrattivo per portare avanti l'agenda di Draghi".

Il leader di Azione inoltre si dice convinto che la vittoria del centrodestra non è affatto scontata. Ritiene che i giochi non siano chiusi, magari grazie alla grande forza della sua formazione politica: "La destra vince? Ma de ché! La combattiamo metro per metro, la rimandiamo nella bolgia degli irresponsabili e la sconfiggiamo con la serietà".

Questi ultimi giorni Calenda non ha di certo brillato in materia di coerenza. Ieri ha accolto Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, ma il web non ha perdonato e ha messo in risalto il suo doppio goco: in rete sono stati ripescati diversi post al veleno sul piano personale risalenti a diverso tempo fa.

Emblematica la lite social tra Calenda e Carfagna: "Mara Carfagna, non ho il piacere di conoscerLa. Immagino che lei sia una politica capace e resiliente dopo 20 anni di Cosentino e Berlusconi.

Ps ragazzo ci chiami Mezzaroma"; "Il cattivo gusto e la maleducazione di Carlo Calenda si commentano da soli. Oltre ad essere confuso, è un ragazzino viziato e cafone". Mentre nelle ultime ore hanno mostrato sintonia, strette di mano e sorrisi a favore di telecamera.

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