In Sicilia il Movimento 5 stelle asfalta il Pd

Figuraccia di Crocetta e Ingroia: la Regione non paga, in tilt la diffusione on line dei dati sul voto

In Sicilia il Movimento 5 stelle asfalta il Pd

Peggio di così al governatore di Sicilia Rosario Crocetta non poteva andare. Il successo dei grillini, che hanno umiliato il Pd conquistando Venaria Reale in Piemonte, Porto Torres in Sardegna e Quarto in Campania, ha colpito in pieno anche la Sicilia. Il M5S ha vinto ad Augusta (Siracusa), ma soprattutto a Gela. Proprio nella sua Gela il governatore è stato asfaltato, coi Cinque stelle che hanno incoronato sindaco sforando il 60% Domenico Messinese. In più, con l'aiutino di Antonio Ingroia, l'ex pm piazzato al vertice della società che si occupa della rete informatica della Regione, Crocetta ha rimediato anche una figuraccia urbi et orbi . Già, perché proprio nel bel mezzo dello spoglio elettorale - in Sicilia si votava anche ieri sino alle 15 - è andato in tilt il sistema informatico. Non un guasto, ma la protesta sin da domenica sera di uno degli ex soci privati di Sicilia e-Servizi, il colosso informatico Engineering, che vantando dalla Regione un credito di quasi 100 milioni di euro - oltre 88 milioni, per l'esattezza - ha chiuso il collegamento con il centro dati che ha sede in Valle d'Aosta. Risultato? Per ore niente risultati elettorali, neppure quelli relativi all'affluenza. E non solo. Già, perché il centro valdostano ha in mano tutto il sistema, dal 118 alle prenotazioni sanitarie, dagli stipendi al sito internet della Regione. A metà pomeriggio, ieri, il collegamento è ripartito (dopo che il governatore ha convocato per oggi gli ex soci privati). Ma la figuraccia della Regione ha fatto il giro della rete.

Tuona Ingroia: «È gravissimo, inaccettabile e inaudito – dice – quello che ha fatto l'ex socio privato, mi rivolgerò al prefetto». L'ex pm spiega anche l'antefatto: «L'ex socio – racconta Ingroia – ha messo in atto la minaccia che se non fosse stato pagato il presunto credito avrebbe staccato la connessione con il centro dati della Valle d'Aosta. Hanno dato un ultimatum che scadeva alla mezzanotte. Volevano che venisse stipulato un contratto per il riconoscimento del lavoro che hanno prestato negli ultimi mesi».

Neanche una parola invece sul black out informatico da Crocetta, troppo impegnato con la sua giornata nera. Il grillino Messinese, a Gela, ha vinto con il 64,5%, umiliando il governatore. «È un segnale d'allarme, il Pd deve riflettere», dice Crocetta, come se il Pd, e per di più con qualche responsabilità in più da re di Gela, non fosse anche lui. Tempo di rivoluzioni anche a Enna, dove è crollato l'impero di Mirello Crisafulli, l'«impresentabile» Pd che però del Pd era candidato. Il nuovo sindaco è Maurizio Dipietro (centrodestra).

Crisafulli, quello che, parole sue, «a Enna vinco anche col sorteggio», si è fermato al 48,1%. Trionfo grillino anche ad Augusta (Siracusa): le spaccature sia a destra che a sinistra hanno incoronato la Cinque stelle Maria Concetta Di Pietro.

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